I nostri muretti a secco: patrimonio dell’Umanità

By proruscio

L’Unesco ha iscritto "L’Arte dei muretti a secco" nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell’umanità.

"L’arte del ‘Dry stone walling’ riguarda tutte le conoscenze collegate alla costruzione di strutture di pietra ammassando le pietre una sull’altra, non usando alcun altro elemento tranne, a volte, terra a secco", spiega l’Unesco nella motivazione del provvedimento. "Le strutture a secco sono sempre fatte in perfetta armonia con l’ambiente e la tecnica esemplifica una relazione armoniosa fra l’uomo e la natura".

 

 

Bellissima fotografia dell’Archivio di Angelo Perleonardi. Datata 1964, riprende due bambini (chi si riconosce? (vedi nota a piè di pagina*)) nei pressi della Fonte dell’Asola. Interessante esempio di antica cisterna per la raccolta d’acqua. Sullo sfondo un classico muretto a secco.

   

I muri a secco, sottolinea l’organizzazione, "svolgono un ruolo vitale nella prevenzione delle slavine, delle alluvioni, delle valanghe, nel combattere l’erosione e la desertificazione delle terre, migliorando la biodiversità e creando le migliori condizioni microclimatiche per l’agricoltura".

A Ruscio e dintorni, nel passato, anche recente, tanti muretti a secco sono stati sostituiti da muri in blocchetti di cemento, magari "merlati" da paletti e reti in ferro. Tributo alla modernita’.

Oggi, invece, scopriamo che rappresentano addirittura una ricchezza da tutelare e mantenere.

Meglio tardi che mai!

Nelle nostre passeggiate sapremo meglio apprezzare questo prezioso testimone, frutto del lavoro dell’uomo in piena armonia con la natura.

 

 


 

 

(*) Riceviamo sul profilo facebook della Associazione Pro Ruscio in data 30 novembre 2018:

Antonella Fioravanti:  Certo che ci riconosciamo, siamo io, Antonella Fioravanti, e mio fratello Stefano e la foto è stata scattata da papà Pietro Fioravanti alla fonte dell’Asola.