Ruscio, senza ruscello e senza fiumi, è stranamente, un paese con tanti ponti.
Il Ponte delle Ferriere, sulla ferriera da cui storicamente è stato estratto il ferro per i cancelli di San Pietro a Roma, è il ponte che unisce due montagne Pizzoro e Palvario, sulla strada per andare a Cascia. E’ importante e insostituibile, infatti se ci sono problemi di transitabilità, addirittura si deve fare il giro di Spoleto.
Il Ponte 4 Metri, venendo da Leonessa, sulla stradale alle pendici del Monte Alto. Un ponte molto amato nei nostri ricordi, quando aspettavamo la sera la corriera, sul muretto di Gigetto (anni ’50-’60) e la si vedeva spuntare proprio dal ponte 4 metri.
Il ponte grande del Fossato, sul pezzo di strada, per intenderci, tra il negozio di Pietro e quello di Pina, sopra il grande fosso che viene dalle "vene" di Motola, di Aspra, scendendo giù per le "cascatelle" con irruenza particolare nei mesi invernali.
Il ponticello più nostro, è quello sulla strada che porta alla Fonte dell’Asola vicino alle Canapine. Da piccoli ci giocavamo a far rimbombare la voce a chi strillava più forte.
Questi i ponti antichi. Ad un certo punto, credo nel ’62, grande mobilitazione per lavoratori locali e per le ditte del paese che in breve hanno costruito tutti gli altri ponti.
La romantica e un po’ precaria passerella dentro il paese, sul Fossato, che collegava Ruscio di sopra con Ruscio di sotto, vene sostituito dal serioso e valido ponte a monticello. Cosa simpatica, questo ponte permette favolose salite e discese ai bambini con le biciclettine.
Poi l’opera faraonica del ponte sul fiume Vorga, vicino al campetto. Nei tempi della costruzione sembrava, ed è ancora, una cosa mastodontica. E rena e cemento e piloni e impastatrici.
Quanti lavori! Un piccolo ponte di Brooklyn. Certo il paesaggio si è modernizzato. Ma il favoloso sfondo del monte Cambio non credo ne abbia avuto a male.
Insomma tra antichi e moderni siamo arrivati a sette. Sette ponti per un piccolo paese …. che forse tanto piccolo non è.