Il cielo come bandiera

By proruscio

Siamo lieti di accogliere la bellissima raccolta di fotografie del grande fotografo Marcello Geppetti , che riusci’ a fermare sulla pellicola i momenti piu’ belli dell’Italia degli anni 60 e 70. Dai divi della dolce vita, ai calciatori di calcio e, in special modo della Lazio.  Ringraziamo il figlio Marco, per raccontarci del padre e del suo obiettivo . . .

La locandina dell’evento

Tra la fine degli anni ’60 e la prima metà dei ’70, avviene un qualcosa di unico e indimenticabile nella più antica squadra di calcio di Roma, la S.S. Lazio. Fino ad allora, aveva avuto nella sua ideale bacheca di vittorie, tanta gloria, tanti illustrissimi e grandissimi giocatori, ma soltanto una Coppa Italia vinta nel 1958.

Nel 1969 viene acquistato Giorgio Chinaglia dall’Internapoli, un centravanti di belle speranze, ma quasi sconosciuto al grande pubblico.

Nella stagione calcistica 1970-1971, la Lazio del presidente Umberto Lenzini, nonostante i gol di Giorgio Chinaglia retrocede nella serie cadetta e arriva a sedere sulla panchina del club romano Tommaso Maestrelli, allenatore del Foggia.

Comincia così una delle più belle, indimenticabili, affascinanti, commoventi favole della storia del calcio: la storia della "Banda Maestrelli", un qualcosa di unico e irripetibile che conquistò il calcio italiano di quegli anni.

La Lazio torna in serie A, quindi arriva terza nel campionato 1972-1973 (con il titolo quasi "scippato" nel finale) e diventa campione d’Italia, per la prima volta nella storia della società, nella stagione 1973-1974.
Il resto è storia, tra vittorie, sconfitte, giocatori fortissimi, tra i quali il capitano Giuseppe Wilson, partenze, ritorni e, purtroppo, malattie e momenti drammatici.

Il ciclo e la storia di questa favola si chiude il 2 dicembre del 1976 con la scomparsa, dopo una fulminea e drammatica malattia, del principale artefice di questi giorni indimenticabili: Tommaso Maestrelli, seguita dopo appena due mesi dalla tragica morte di uno dei giocatori simbolo di questa squadra da sogno: Luciano Re Cecconi.
Marcello Geppetti è un professionista riconosciuto, stimato e apprezzato e fa parte di quel gruppo di fotografi che negli anni della Dolce Vita crearono uno stile fotografico personale e identificato, in seguito, come opera d’arte dalla critica internazionale.

Negli anni della Lazio di Maestrelli, Geppetti cura il settore fotografico del "Momento Sera", testata gloriosa del giornalismo romano, caratterizzata sia per la cura nella scelta delle fotografie sia per essere tra i primi quotidiani a usare il fotocolor.
Geppetti, insieme al collega Pietro Brunetti, cura anche il settore sportivo della testata, immortalando le squadre romane di calcio.

Ma Geppetti non è un fotografo qualunque e la sua sensibilità artistica trova terreno fertile nella "poesia" e nella fiaba calcistica della "Banda Maestrelli", che allora padroneggiava in città e che da lì a poco sarebbe arrivata ai vertici nazionali.

Da qui nascono immagini stupende, tra le più belle del fotogiornalismo sportivo italiano, tra le quali spicca l’immagine di Giorgio Chinaglia che punta il dito verso la curva sud nel derby Roma-Lazio del 31 marzo 1974, diventata foto simbolo della storia della Lazio.

Non c’erano solo Tommaso Maestrelli e Giorgio Chinaglia, c’erano i calciatori, più o meno forti e più o meno conosciuti, c’erano tutti gli artefici di questa favola indimenticabile: Umberto Lenzini, Renato Ziaco, Antonio Sbardella, Gigi Bezzi, Padre Lisandrini, Bob Lovati, Luigi Trippanera, "Pelè" il magazziniere e tanti, tanti altri…

C’erano loro e c’era l’obbiettivo di Marcello Geppetti a raccontare una fiaba che diventa leggenda, ma ancor di più a raccontare una breve, intensa storia d’amore…

Per gentile concessione
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