Il mistero del Casale Paione

By proruscio

Quello che oggi appare come un moderno complesso edilìzio ad uso abitativo e industriale della famiglia Cicchetti, una volta era un semplice ed austero casale posto all’estremo lembo di Ruscio di Sotto. Per soddisfare il desiderio dei nostri lettori volto a conoscere fatti e curiosità di Ruscio, ci siamo proposti di fare una ricerca particolare sulla denominazione del casale, sulle proprietà e le famiglie che ivi abitarono prima di quelle attuali.

Paione. Perché?

E’ noto che un "vizietto" dei rusciari è stato (ed è tuttora) quello dì affibbiare soprannomi a persone e cose in base ad un fatto curioso, ad un avvenimento particolare o ad un difetto fisico, ma il motivo di questo appellativo resta un mistero così come l’attribuzione originaria della proprietà dei beni.

Da informazioni recepite e da ricerche effettuate è quasi certo che. in origine, il casale fosse di proprietà della Confraternita dei Frati di Monteleone (mentre i beni del casale di Santa Maria sarebbero stati di spettanza delle monache agostiniane), donde il nome originario di "casale dei Frati". Con l’avvento del Regno d’Italia, ma in particolare con la legge Pepoli del 1866, i beni ecclesiastici furono requisiti dallo Stato italiano e l’operazione di custodia fu demandala ai sindaci. In quel tempo (siamo ai primi del ‘900), secondo attendibili fonti storiche, si suppone che l’agiata famiglia Congiunti (un Antonio fu anche sindaco) sìa venuta in possesso delle proprietà più rilevanti della chiesa, acquistandole dal demanio statale, costituite per lo più da terreni e casali, mentre i conventi e le chiese passarono sotto la  giurisdizione degli Enti locali per i servizi della comunità.

In seguito, per varie vicende giudiziarie, tali proprietà furono oggetto di una vendita all’asta promossa dal Monte dei Paschi di Siena e, salvo il palazzo residenziale dei Congiunti, alcuni casali furono acquistati da Biagio e Mario Peroni per lit. 200.000 nel 1914 (confermato da Isidoro).

Per quanto riguarda il casale Paione, si presume che fosse stato venduto dallo stesso Congiunti antecedentemente alla vendita all’asta e per alcuni scudi d’oro a favore di Marco Angelinì di Ruscio, il quale ne fece regalo di nozze alla propria sposa (Maria Belli) il giorno delle nozze nel 1917.

Alla morte di Marco Angelini nel corso della prima guerra mondiale (vedi monumento ai caduti in guerra) la proprietà passò ai discendenti diretti, Girolamo, Orlando, Simone ecc …, i quali ultimi divennero in seguito gli unici proprietari. Dal primo decennio del secolo passato varie famiglie sì succedettero nella conduzione agricola del casale sotto la consueta forma della mezzadria ed in particolare la numerosa famiglia dei Salamandra di cui, per conoscenza, forniamo alcuni cenni :Pietrone, padre di Leondina e Mariarita, Felice, padre dì Raffaele, Renata e Giovannina, il quale rimase vittima di una mortale aggressione nel negozio di carbone a Roma, Giovannino, marito di Zi Angelina. "perpetua" dì Don Sestilio, che morì cadendo dal finestrone del casale, quindi Agostino, Palmetta e Angeletta.

Alla famiglia Salamandra successe in vari periodi la famiglia di un Costantino di Rescia e di Èrcole Poli fino alla numerosa genia dei Reali guidata da Erasmo e Rita cui spella il primato della prole più numerosa a Ruscio: ben undici figli rimasti in vita!!
Che non a caso i rusciari abbiano soprannominato Erasmo "lu ficaru"?

Uno ad uno la famiglia Reali trovò a Roma nuove occupazioni commerciali, richiamati da Costantino, detto il conte, mentre il resto della famiglia si trasferì sul Colle dove continuò l’attività agricola per proprio conto.
Il casale Paione fu, in seguito, venduto dai fratelli Angelini a Renato Cicchetti, che insieme ai figli trasformò l’azienda agricola e bovina dandole una caratteristica prettamente industriale, mediante la coltivazione, produzione e vendita su larga scala dei prodotti ormai rinomati, quale il farro, la lenticchia, la cicerchia …

Oggi il casale ristrutturato ed ampliato è conosciuto come il casale Cicchetti, ma se ai più anziani chiedete qualche notizia sul suo passato, vi risponderanno che per loro rimane sempre il casale Paione, la cui denominazione, però, resta un mistero.