Indubbiamente è con un certo timore che mi appresto a ricordare, sulle pagine del notiziario della Pro Ruscio, Renato Alfonsi, uno dei fondatori della nostra Associazione e pur moltissimi anni apprezzato Consigliere.
Il timore deriva dal fatto che il mio ricordo può risultare pervaso dal profondo sentimento di amicizia personale scaturito da un rapporto sincero che mi legava a Renato da molti anni e che si era nel tempo consolidato attraverso numerosi incontri familiari e da prolungate vacanze trascorse, in perfetta sintonia, insieme alle nostre famiglie.
Renato Alfonsi era sinceramente legato a Ruscio e alle sue vicende paesane anche se la sua presenza continua a Ruscio avviene in età avanzata, proprio in concomitanza con il sorgere nei rusciari la consapevolezza di unirsi in associazione per migliorare le condizioni di accoglienza del nostro paesello.
Siamo nell’anno 1967 e il nostro Renato è pronto a sottoscrivere l’atto di fondazione della Pro Ruscio ed inizia così un lungo periodo di partecipazione costante ai programmi estivi e di sostegno, non solo economico, alle iniziative della Pro Ruscio anche se, per il suo carattere riservato, era poco propenso ad apparire e a mettersi in mostra.
Per diverse estati venne ad abitare a Ruscio nel Palazzo Peroni e così avemmo anche l’opportunità, frequentando lo stesso pianerottolo, di consolidare la nostra amicizia e condividere, insieme a Gianni e Mauro, momenti di serena allegria nelle serate passate al prato tra canti e splendide mangiate preparate dalle sapienti mani delle nostre mogli.
Anche dopo, quando ha fatto costruire la bella villa alla Tazzaretta, per rendere più agevole la permanenza a Ruscio per sé e per i suoi famigliari, continuavamo a vederci nel suo giardino, rinfrancati da una fresca bibita che sapientemente Gabriella ci offriva e, nonostante l’abbaiare del cane del genero Pino, discorrevamo serenamente delle nostre cose finendo quasi sempre col parlare dei fatti di Ruscio.
Con Renato Alfonsi facevo coppia fissa a giocare a scopone e avevamo raggiunto una valida intesa (anche se qualche volta discutevamo animatamente per qualche interpretazione di gioco) ottenendo buoni risultati e sconfiggendo spesso, in memorabili partite a lungo commentate all’osteria, anche qualche “maestro” dello scopone che da Giggetto andava per la maggiore (Orfeo, Paolo, Guerrino, Nello, Costantino, per ricordarne alcuni).
Mi tornano in mente le passeggiate in bicicletta da corsa a Leonessa e salire fino al passo del Fuscello e ritrovarsi poi a rifocillarsi in allegria al bar della piazza di Leonessa. Divertentissimo il ritorno, tutto in discesa, dove Renato dava prova della sua abilità di velocista (si parava dal vento per la velocità con il giornale acquistato a Leonessa e inserito sotto la maglietta) arrivando sempre per primo a Ruscio
Facevamo queste passeggiate anche in preparazione del memorabile giro di circa 65 chilometri di fine stagione: Ruscio, Leonessa, Terzone, Chiavano, Cascia, Ruscio. Ricordo che alla salita di Chiavano, affaticato per la pendenza della strada, fui costretto a scendere e proseguire a piedi fino al Passo mentre Renato, con la sua andatura regolare, raggiungeva felice il Passo e si gettava nella ripida discesa con l’entusiasmo di un ventenne, ignorando ogni prudenza invece richiesta per la eccessiva pendenza della strada.
Ed ancora ricordo con immenso piacere le bellissime crociere fatte insieme con le nostre mogli in giro per i vari paesi del mediterraneo (Spagna, Tunisia, Egitto, Turchia e Grecia) e del Mar del Nord. Mi torna in mente l’improvviso freddo, inusuale per il periodo, che, imprevidenti per i vestiti estivi, provammo in Egitto durante la visita alle Piramidi.
E in Scozia dove i nostri amici per distinguerci ci chiamavano RenatAl e RenatoPe! Quante gioiose risate!
Tanti momenti gioiosi che in qualche modo rendono vivo il ricordo del tempo trascorso insieme e ci danno la misura del sincero e disinteressato sentimento di amicizia che ci legava e che ha reso la nostra vita, pur nella semplicità degli atteggiamenti quotidiani, ricca di contenuti.
Più recentemente lo ricordo gioioso in occasione della festa dei 60 anni di Matrimonio.
Nell’accogliente locale “Edoardo” a Roma in via Lucullo i coniugi Renato e Gabriella Alfonsi hanno festeggiato il raggiungimento di un bellissimo traguardo: 60 anni di matrimonio allietato dalla nascita di tre figli (Silvia, Giulio e Riccardo) e di sei nipoti: Filippo e Giacomo, Leonardo e Carlotta, Livia e Flavia.
Inoltre erano presenti al lieto convivio, il genero, le nuore il fratello Luigi con la moglie Mariella e i nipoti Emidio e Cecilia; le sorelle di Gabriella Rita e Anna e i numerosi amici di Ruscio e di liete partite di burraco concludevano il lieto convivio
Improvvisamente una crudele malattia ha impedito che continuasse il suo percorso!
Mi rimane impresso il suo dolce sguardo quando, nel nostro ultimo incontro a casa sua, lui, sofferente e disteso sul letto, nel salutarmi, mi strinse a lungo e vigorosamente la mano come per assicurarmi che la nostra sincera amicizia non avrebbe subito interruzioni.