La festa di Santa Maria del Piano e’ certamente una delle piu’ antiche della zona.
L’altipiano del Corno, tra Ruscio e il Trivio, fu sede di tribu’ appenniniche e Sabine, fin dalla protostoria, vi si venerava Iuppiter Poeninus, il Giove delle alture, e la Cupras Mater, come, del resto, indicano i vocaboli di San Giovenale e di Cupora.
Alla Magna Mater Cybele, fu sostituita dai Cristiani il culto della Madonna del Piano.
(foto Sergio Occhiuzzo)
Fino, poi, al XIII secolo, la communitas plebis della valle, si riuniva sotto il portico della Pieve di S. Maria per i conventus ante ecclesiam, o consigli comunali. Le mensole aggettanti della parete di sinitra sono i resti di questo portico.
Il giurista Antonio Piersanti, nel 1702, scrisse una storia di Monteleone e annotava che, l’8 settembre, nei pressi della Pieve, si teneva una fiera importante con la distribuzione di pani ad opera dei benefattori Gentile e Luca Piersanti.
Poi la fiera fu trasferita a Monteleone, anche in seguito al progressivo interramento della struttura e ai notevoli danni subiti dal terremoto del 1703.
Ancora oggi, la festa di S. Maria del Piano, si tiene tutti gli anni, organizzata dalle "monelle", ovvero dalle regazze non maritate, di Ruscio e del Trivio, quasi a voler sottolineare il forte legame delle due frazioni alla Madonna del Piano.
Dopo la Celebrazione religiosa, nel pomeriggio, si svolgono, sempre intorno all’antica Pieve, giochi popolari (tiro della fune, tiro a "lu galle" ovvero al bersaglio, tiro alla mignatta…).
Festa di Santa Maria, anno 1065 (arch. Perleonardi)
Inoltre, al termine dei giochi, ha luogo la lotteria di beneficienza, secondo un antico rituale. L’acquirente del "biglietto", di norma di basso, se non bassissimo prezzo, che partecipa alla raccolta di fondi per le esigenze della Festa, fa scrivere su un quaderno il nome del "beneficiario" in caso di vincita. Di solito vengono intestate righe del "quaderno della sorte" a figli e nipoti. Tali righe, vengono, poi tagliate in sottili striscie, e successivamente piegate a soffietto, e inserite nell’urna.
Una volta estratto dall’urna, il foglietto viene aperto e letto ad alta voce il nome scritto sopra, e cosi’ di seguito fino a quando, estratto il foglietto con la scritta "Santa Maria del Piano", il biglietto successivamente estratto risultera’ vincitore del premio in palio.
Durante l’estrazione e la lettura dei nomi, le comari, avranno agio di commentare e spettegolare sui propri compaesani.
Solo recentemente, la festa si e’ arricchiata di una serata danzante al suono di un tradizionale organetto e di una serata conviviale, che si tengono nella vicina Piazza Garibaldi di Ruscio.