La Pro loco di Ruscio, ufficialmente denominata Associazione Pro Ruscio, ormai è una realtà operativa del nostro paese, riconosciuta da tutti per le numerose opere realizzate in questi 54 anni di attività, preziosi frutti di cui beneficia tutta la Comunità di Ruscio e non solo.
Per la sua sensibilità ai problemi del territorio la Pro Ruscio si è adoperata anche per la più ampia Comunità di Monteleone impostando una fattiva collaborazione con il Comune e le altre istituzioni, pubbliche e private, attive sul territorio.
Non sto qui a tessere le lodi della Pro Ruscio i cui meriti sono sotto gli occhi di tutti ma in questa sede mi piace sottoporre ai lettori alcuni quesiti sul significato di Pro loco e soprattutto di appartenenza alla Pro loco.
Che cos’è in effetti una pro loco?
Ripercorriamo brevemente un po di storia. No, non temete, non voglio riscrivere quanto abbiamo già pubblicato in occasione del 50° della fondazione della Pro Ruscio con l’11° Quaderno di Ruscio edito da “la Barrozza” che comunque vi invito a rileggere per ricordare i tanti momenti salienti della Pro Ruscio.
Oggi voglio solo evidenziare l’evoluzione delle attività della Pro Ruscio nel tempo.
In una prima fase, che definirei pionieristica, ci si concentrò soprattutto alla realizzazione di opere migliorative per la ricettività del paese nel tentativo di migliorarne le codizioni di vita. Sarà bene ricordare come negli anni ‘70 Ruscio fosse privo di strutture di primissima necessità come fogne, poche abitazioni erano fornite direttamente di acqua corrente e di bagni, le strade statali erano ancora sterrate e polverose per non parlare di quelle comunali all’interno dei centri abitati. In questo periodo la Pro Ruscio si adoperò soprattutto per rendere più accogliente il paese con opere di abbellimento e con strutture ricreative.
In una seconda fase, che possiamo definire di consolidamento viene collocata a partire dagli anni ‘90, e che prende le mosse dalla presa di coscienza che l’azione della Pro loco debba anche essere rivolta a contemperare le necessità di coloro che hanno scelto di vivere, lavorare e crearsi una famiglia a Ruscio con tutte le coseguenze relative. Ad onor del vero tale coscienza venne sollecitata da un bellissimo articolo di Federica Agabiti, pubblicato sulla Barrozza anno XVI n°3, definito da alcuni “un pugno allo stomaco” che però evidenziò in modo propositivo la necessità che la Pro loco si occupasse non solo di strutture ma anche delle persone. Furono questi gli anni in cui si collaborò ampiamente con il Comune e con le altre associazioni del territorio per la realizzazione di manifestazioni che mirassero alla valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti. Si realizzarono manifestazioni di carattere promozionale, culturale e concerti musicali che ebbero una grande risonanza non solo a Monteleone. Ne cito solo alcune: collaborazione alla realizzazione di “Monteleone qualità 2000”, festeggiamenti per i 150 anni dell’unità d’Italia con il risalto della Dogana Pontificia di Ruscio, celebrazione del centenario dell’inizio della Grande Guerra con raccolta di testimonianze e cimeli per onorare i caduti di Ruscio, concerto tenuto a Monteleone dall’orchestra di fisarmoniche della scuola musicale Quetsch’n company di Haag (Bassa Austria). Ovviamente non vennero trascurate opere di manutenzione e di miglioramento delle strutture del Campetto e del Parco. Tale fase infine ci porta ai giorni nostri con gli ambiziosi progetti del recupero e dell’acquisto dell’Asilo e dell’acquisto della struttura per la realizzazione di un Ostello per i pellegrini del cammino di San Benedetto e per la Sede operativa della Pro Ruscio.
Ora si apre una nuova fase, che possiamo definire di rinnovamento, quella che impegna la Pro loco ad operare non solo PER realizzare ma soprattutto ad operare CON per coinvolgere la gente alla partecipazione ai nuovi progetti che costituiscono la sfida del futuro della Pro loco per tenere il passo con gli sviluppi della società italiana in ottica di innovazioni tecnologiche ed ecologiche.
Con l’ingresso nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) occorre dotare la Pro loco, con autonomia giuridica e finanziaria, di una struttura organizzativa-contabile-amministrativa-assicurativa che, con la massima trasparenza, gestisca il patrimonio, le risorse e pianifichi gli eventi in ossequio alle norme imposte dalla legge.
I responsabili della Pro Ruscio, ai vari livelli, debbono operare con la responsabilità del “Buon Governo” e la sensibilità del “Buon Padre di Famiglia”.
Cosa significa essere soci di una Pro Loco?
Significa essere soggetti di una Comunità che operano per la sua valorizzazione, mettendo da parte ogni personalismo e attegiamenti da protagonisti. Significa impegnare volontariamente e gratuitamente parte del proprio tempo, ciascuno con le proprie capacità e possibilità, per il raggiungimento degli obiettivi decisi collegialmente cercando di coinvolgere un numero sempre più elevato di soggetti della comunità. Collaborare per gettare le basi di future imprese anche se verranno portate avanti da altri. Creare una catena umana per diffondere le conoscenze della Pro loco e per garantire la sua continuità.
Alla base di ogni volontario di pro loco certamente deve esserci l’orgoglio e l’ambizione di operare per il proprio paese ma con misurazione ed equilibrio. La Pro loco deve funzionare come un orologio dove ogni pezzo, dal bilanciere alla molla della carica e ad ogni ingranaggio, debbono girare all’unisono per consentire il raggiungimento dello scopo: indicare l’ora esatta. Tutta la comunità, nessuno escluso, deve collaborare per il raggiungimento delle finalità della pro loco: la valorizzazione del proprio territorio in tutti i suoi aspetti e il rilancio della cultura e delle tradizioni della propria Comunità proiettata in un futuro sempre più complesso e difficile.
Occorrono le energie di tutti; non ci deve essere prevalenza di uno sugli altri ma ognuno, democraticamente, partecipe della operatività e delle scelte.
Solo così si potrà garantire un vero e concreto futuro alla Pro Ruscio.