Carissimo Pietro, non mi è certo facile rivolgermi a te dopo che Bruna ci ha lasciato.
Certamente si è rafforzato tra noi quel sentimento di pura amicizia, anzi di vero affetto, che ci lega per il comune amore per Ruscio: io per le radici profonde con questo Paese d’origine dei miei genitori; tu per condivisione con il profondo amore che la tua Bruna nutriva per questa terra che gli aveva dato i natali.
Credo che questo nostro reciproco sentimento di profonda amicizia si sia ora colorato di un velo di nostalgia che mi impedisce di ricordare Bruna con quella serenità che la circostanza richiederebbe.
Per la verità non abbiamo avuto una frequentazione assidua quando eravate lontani da Ruscio; ricevevo però vostre notizie da Marcello e Diana e vi sapevo una coppia felice con figli che vi adoravano e che vi hanno rallegrato con bellissimi nipoti.
Chi però ha conosciuto Bruna solo negli ultimi tempi in cui ha affrontato la crudele malattia, con un coraggio ed una sopportazione al limite della resistenza umana, ha di Lei un ricordo di una donna forte, capace di infondere serenità a chi la andava a trovare pronta ad interessarsi dei problemi degli altri e a confortare con parole che rivelavano tutta la bontà d’animo che Bruna era capace di esprimere.
Certo tu, caro Pietro, più di ogni altro hai avuto la prova di questo suo atteggiamento generoso che la portava a minimizzare i suoi problemi e a caricarsi dei problemi che la sua malattia comportava coinvolgendo la famiglia e soprattutto te, solerte assistente per ogni sua pur minima esigenza; era Lei a confortare te quasi a scusarsi per il disturbo che arrecava.
Ed è questa l’ultima immagine che ho di Lei quando, in un giorno dell’estate appena passata, a Ruscio sono andata a trovarLa nella sua casa e si sforzava di essere serena, interessandosi ai piccoli problemi della proloco: come va con l’asilo? La gente partecipa? E contemporaneamente ti guardava lanciandoti dolci sguardi che rivelavano il profondo amore che nutriva per te e di sincera riconoscenza per quanto tu facevi per Lei, ricambiando quel tenero sentimento che aleggiava tra voi.
Certo ha lasciato un grande vuoto ma ti devi sforzare di riempirlo con i bellissimi ricordi che hai di lei, della vostra vita passata, dei momenti felici che hanno reso il tempo trascorso insieme degno di essere vissuto.
Pensa a continuare la sua opera verso i tuoi figli e soprattutto verso i tuoi nipoti: dall’alto lei ti proteggerà e ti consolerà con quel suo sguardo dolce pieno d’amore.
Ti abbraccio con sincero affetto,
Renato Peroni