Nella mia qualità di Presidente onorario della Pro Ruscio, a seguito di prese di posizione di alcuni soci della nostra associazione e soprattutto per l’atteggiamento assunto da quanti, pur non essendo soci, usufruiscono dei servizi che la Pro Ruscio ha realizzato nel tempo, mi corre l’obbligo di fornire alcune precisazioni e chiarimenti.
L’associazione Pro Ruscio è nata, come è ben evidenziato nello statuto all’articolo 3, per “…promuovere e svolgere qualsiasi attività a favore di Ruscio, frazione del Comune di Monteleone di Spoleto. ….Per la realizzazione del proprio scopo l’associazione potrà compiere tutte le operazioni mobiliari, immobiliari, finanziarie, commerciali, industriali e bancarie compresa la stipulazione di mutui.”
Nei quasi quaranta anni di attività della Pro Ruscio (costituita nel 1967) sono state realizzate numerose opere ed impianti, che sono e rimangono di proprietà dell’associazione e che vengono utilizzate da tutti, soci e non soci, nel rispetto delle regole emanate dall’associazione attraverso i suoi organi (Assemblea dei soci, Consiglio direttivo) così come stabilisce l’articolo 7 dello Statuto “ I soci in regola (con la quota associativa n.d.r.) avranno diritto per sé e per i propri familiari (coniuge e figli conviventi) di frequentare i locali e tutti gli impianti dell’associazione nel rispetto delle norme a tal fine emanate dal Consiglio Direttivo”.
Come ormai ritengo noto a tutti la Pro Ruscio si sostiene con l’apporto delle quote associative, con il piccolo contributo del Comune, del Consorzio dei possidenti, del patrocinio di alcuni enti relativo ad alcune manifestazioni, ma soprattutto con il contributo volontario, gratuito di alcuni soci che prestano il loro tempo e la loro esperienza per la gestione e la manutenzione degli impianti che nel tempo, con molta fatica, sono stati realizzati.
Ora alcuni soci (per la verità pochi) si sono lamentati del fatto che, per il taglio dell’erba del campetto di calcio ci si sia avvalsi dell’opera di alcune pecore, come deliberato dall’ultima Assemblea dei soci, mancando la disponibilità di qualsiasi persona (sono stati interpellate diverse persone di Ruscio, sia soci che non), anche a pagamento, ad effettuare tale servizio in assenza dei soliti volontari durante il periodo primaverile.
Certamente gli animali, oltre a mangiare l’erba, hanno lasciato sul terreno i loro escrementi che, a detta di alcuni soci (sempre gli stessi) discriminano i frequentatori del campetto tra quelli residenti che giocano nella m…. e i villeggianti che invece si avvalgono del lavoro volontario di alcuni soci, per così dire stagionali, che con spirito di volontariato, a proprie spese e con propri mezzi, tagliano l’erba e innaffiano il campetto per mantenerlo in piena efficienza nel periodo estivo per consentire ai propri figli di giocare su un terreno pulito.
Al di là del fatto che contesto questo atteggiamento che mira a creare barriere tra residenti e i cosiddetti “romani”, cosa contro la quale io personalmente e tutta la Pro Ruscio, a cominciare dal Presidente, dal Segretario ed dal Consiglio Direttivo, ci siamo sempre battuti cercando di smussare ogni attrito e cercando di venire incontro alle esigenze dei residenti per far godere loro delle attrezzature dell’associazione in ogni periodo dell’anno, mi domando come non ci siano tra i residenti, genitori dei ragazzi di Ruscio, alcuni volontari che si prestino, con piccolo sacrificio del loro tempo libero, a tagliare l’erba per consentire ai loro figli di giocare su un terreno pulito così come fanno alcuni “romani”?
Certamente a qualcuno può sembrare strano che tra i soci residenti, di cui qualcuno facente parte del Consiglio Direttivo, o tra i non soci di Ruscio non si sia trovato alcuno disponibile ad effettuare il taglio dell’erba, nei tempi e nei modi a lui più congeniali, anche a pagamento, nel periodo primaverile in cui comincia a crescere l’erba, per consentire ai giovani di Ruscio di giocare a pallone con le attrezzature messe a disposizione dall’associazione senza però sporcarsi!
Provare per credere! Il Consiglio Direttivo non c’è riuscito; ha portato la questione all’attenzione dei soci anche nell’ultima assemblea che si è tenuta a Ruscio; i soci presenti (gli assenti hanno sempre torto!) hanno deliberato l’intervento delle pecore, pronti a seguire qualsiasi altra soluzione che risolvesse il problema con buona pace di tutti.
Un’altra questione mi preme sottolineare e riguarda l’utilizzo degli impianti della Pro Ruscio da parte di persone non socie della Pro Ruscio.
Lo spirito che da sempre ha animato l’Associazione è stato quello di consentire la massima partecipazione di tutti alle varie manifestazioni che vengono organizzate (tornei di calcio, rusciadi, tornei di palla a volo, incontri di tennis, caccia al tesoro, cena sociale, tornei di carte) senza esclusione di alcuno. E anche, in assenza di tale manifestazioni, si è sempre consentito l’utilizzo degli impianti sportivi a quanti ne avessero fatto richiesta sia di Ruscio che di altre Paesi vicini. Questo in ossequio al principio della sensibilità della Pro Ruscio volta a promuovere lo spirito di accoglienza e di ospitalità che è alla base di una efficace promozione turistica del nostro piccolo paese.
Ma tutto questo non è certamente in sintonia con l’atteggiamento tenuto da alcuni frequentatori dei nostri impianti che, sostenendo erroneamente la proprietà pubblica, si ritengono in dovere di spadroneggiare, di giorno e di notte, utilizzando, non rispettando le regole di un civile comportamento, o per meglio dire, distruggendo le strutture, che faticosamente vengono realizzate dall’associazione, per un malinteso senso di spavalderia misto a certezza di impunità.
Mi riferisco, per fare qualche esempio, alle carrellate con le moto sopra ai tavoli a mo’ di gimcana, ai tentativi di forzatura della porta dello spogliatoio, alla rottura del rubinetto della fonte del campetto, alla rottura di alcune piante del parco, al furto della grata in ferro del barbecue, di due secchi per l’immondizia e di due portabiciclette, alle pornografiche incisioni sui tavoli al campetto,alla distruzione della palizzata lungo l’argine del Vorga, realizzata per proteggere i ragazzi all’uscita del Campetto (Si rinrazia Riccardo Vannozzi che, di sua iniziativa, l’ha ripristinata).
L’aver messo a disposizione della comunità i nostri impianti non significa che abbiamo ceduto la proprietà degli stessi e soprattutto che sono cose abbandonate e perciò lasciate al ludibrio di chiunque!
Non vorrei che le difficoltà oggettive in cui vengono a trovarsi gli amministratori di questa associazione riguardo alla gestione e manutenzione degli impianti, difficoltà dovute soprattutto alla assenza di persone disposte ad assumere un minimo impegno, soprattutto nei mesi invernali, spingano gli stessi a deliberare la chiusura degli impianti o, e sarebbe ancora più grave, a renderli accessibili ai soli soci.
Da questa sede l’invito a riconsiderare, da parte di tutti,soci e non soci, residenti e villeggianti, grandi e piccoli, l’importanza, per l’intera comunità di Ruscio, dell’esistenza di una associazione che ha sempre operato nell’interesse del paese, rispetto alla quale assumere un atteggiamento più collaborativo e partecipativo per consentire di poter operare in armonia e di continuare la propria missione volta a valorizzare le strutture turistico-ricettive e contribuire in tal modo anche allo sviluppo economico di Ruscio.
Grazie per la cortese attenzione ed un cordiale augurio di buone vacanze a Ruscio.