Tra i luoghi maggiormente visitati dal turismo pre-natalizio ci sono quelle località nordiche dove si svolgono i mercatini di Natale. Un’usanza prettamente nordica, legata in Italia ad alcune città quali Bolzano e Merano in Alto Adige ma che pian piano sta contagiando anche altri piccoli o grandi centri dove, nelle piazza principali, è possibile passeggiare tra caratteristici stand in legno scoprendo oggetti d’artigianato, cibi, dolci legati alle tradizioni locali.
E’ questo accade anche nei paesi ancora più nordici dove già da novembre il termometro è sceso di parecchi gradi sotto lo zero, la neve ha imbiancato boschi, strade e case ed una spessa coltre di ghiaccio ha reso immobili laghi, fiumi ed il grande Mare Baltico che si estende sotto la nostra casa.
In questa atmosfera rarefatta e certamente “natalizia”, simile a quella rappresentata nelle stereotipate cartoline di auguri si svolgono i mercatini di Natale.
Quello di Tallinn, nella Repubblica Baltica dell’Estonia, è di certo più tradizionale e più vicino a quelli tipici tedesca, visto che la città è comunque legata per la sua struttura, la sua storia, architettura e cultura ad mondo germanico. Sotto una fitta coltre di neve che imbianca i tetti aguzzi delle torri medioevali merlate, delle case quattrocentesche e barocche e che rende ancora più bella e fantastica l’immagine di questa città che sarà capitale della cultura europea per l’anno 2011, si svolge nella piazza principale il mercato natalizio. Oggetti di artigianato locale prodotti con il vetro, il feltro e la lana fanno mostra tra gli stand addobbati di abeti e luci variopinte. Maglioni con classici motivi estoni, tovaglie ed oggetti di lino – venduto anche a metraggio – dolci di marzapane, cioccolati di ogni colore attraggono locali e turisti che accorrono numerosi. Dopo un po’, quando ormai il freddo diventa insopportabile è necessario bere un punch caldo fatto con frutti di bosco, come mirtilli, lamponi, fragole – raccolti nel periodo autunnale – ai quali si aggiunge un po’ di mandorla tritata e uvetta passa.
Anche Helsinki non sfugge alla moda dei mercatini, benchè la città – nonostante disti solo 60 miglia marine da Tallinn – non abbia nulla di tedesco, con le sue case di legno, gli ampi viali, i palazzi Art Nouveau e Liberty. Possiamo veramente dire che il Mar Baltico abbia fatto da barriera e spartiacque naturale tra tue mondi e due culture completamente diverse: quella tedesca e quella più propriamente scandinava.
Anche qui nella centralissima passeggiata di Espanadi, sotto le cupole dorate della cattedrale ortodossa più grande del mondo occidentale decine e decine di piccoli stands in legno accolgono i compratori. Folletti e maghi dei boschi con i classici cappelli a punta, ghirlande di rami di betulla, orsi e renne intagliate nel legno fanno mostra tra i piccoli bazar insieme a oggetti in feltro fatti per tenere caldo e che si rifanno alle antiche tradizioni contadine quando i nuovi tessuti termici non erano conosciuti. E tante candele, di tutte le forme, fogge e colori, che illuminano le giornate di festa quando la luce vera del sole appare solo per poche ore al giorno. E tante pelli di animali della foresta, di renne e volpi per colli, cappelli o semplici tappeti da mettere nei passeggini dove adagiare i bambini piccoli o appena nati.
E’ vero, è tutto molto natalizio ….. ma è anche tutto molto nordico! …. Camminando tra gli stands infatti non si trovano i volti di Angeli, Madonne, Re Magi o Gesù Bambini e non c’è nulla che racconti o accenni alla storia della mistica venuta, ai suoi personaggi, a quel mondi di pastori, pecorelle, ponticelli e casette in legno che ha da sempre accompagnato la nostra infanzia e che ancora a Piazza Navona è possibile trovare tra tante cianfrusaglie cinesi. Purtroppo questo simbolismo, queste immagini che nel nostro paese si sono trasformate anche in forme d’arte elevatissima – penso ai presepi napoletani del settecento ed alla tradizione ancora viva di San Gregorio Armeno a Spaccanapoli – qui non esistono, anche se nelle austere chiese luterane tante sono le cerimonie, i momenti di preghiera e di musica che ricorderanno la venuta del Salvatore.
Paese che vai … usanze che trovi!!