Notarelle di caccia

By proruscio

NOTARELLE DI CACCIA

(Ogni riferimento a luoghi ed a persone non è del tutto casuale, cioè è vero)

Mercoledì 22 settembre u.s seconda giornata di caccia. Qualcuno è alla posta alla lepre ad “Ara Cornovole” a 1200 metri d’altezza. (Comune di Monteleone di Spoleto, frazione Trivio). Sta seduto su di un sasso, in modo tale da essere immobile come quella pietra. Lei “l’orecchiona” scende dall’alto. I cani l’hanno perduta e nemmeno si sentono. Scende piano verso la valle, ogni tanto si ferma, abbassa un orecchio e l’altro lo tiene alzato. Qualcuno la scorge e diventa sasso più del sasso.

Lei arriva a 70 metri e si ferma ancora una volta. Qualcuno le dovrebbe tirarle addosso a questo punto una fucilata. Ma che aspetta? Si guardano per 10 secondi, lei la lepre vede solo un sasso, lui il cacciatore si trattiene. E’ troppo facile. Ma poi perché farlo così senza una difesa ?

Lei lo prende in parola, “scarta” come una molla, fa una piroetta, e s’infila nel fitto dei ginepri.

Qualcuno allora tira due colpi. Due padelle. Poi i cani la riprendono. Una danza interminabile: dalla posta del “Colle della Cioppa” alla “Campetta di Mari Zompa”, da “Collelungo” fino alle “Traverse” e da qui a “Spitone” per l’ultima corsa fino a “Casaletto”. Ancora due colpi.

L’ho presa grida Remigio. Qualcuno, ancora seduto sul sasso di “Ara Cornovole” si morde un labbro.

Chissà perché?

tratto da: www.ilcacciatore.com – “Il Corriere dell’Umbria” – Perugia