Oggi, 19 agosto, ricordiamo…

By proruscio

 

Soldato Cicchetti Francesco

 

Francesco, fratello minore di Raffaele, di Costantino e Annunziata, nato il 19 febbraio 1896, statura 1,69, torace 90 cm, capelli lisci castani, colorito bruno, dentatura sana, sapeva leggere e scrivere, di professione, come probabilmente suo padre e, certamente, suo fratello maggiore, era contadino.

francesco cicchetti

Soldato Francesco Cicchetti

Soldato di leva di 1° categoria, classe 1896, in forza al Distretto militare di Spoleto venne chiamato alle armi il 24 novembre 1915 e destinato al 14° Reggimento Bersaglieri e “tale giunto” il 3 dicembre 1915.

“Giunto in territorio dichiarato in stato di guerra e tale nel 17° reggimento Bersaglieri” il 6 febbraio 1917, reparto che in provincia di Padova, nei comuni di Teolo, Bastia e Cervarese Santacroce, si stava costituendo in forze.
L’unita’, che entrera’ a far parte del III Brigata Bersaglieri, composta in massima parte di giovani reclute del 1896 e 1897, cui furono aggiunti provati combattenti di classi anziane, persegue la fusione ed il perfezionamento dei loro elementi in accelerate istruzioni.
Il 17° e 18° regg. Bersaglieri, raggiungono il 26 marzo 1917 la Val Sugana (attuale provincia di Trento) e le pendici settentrionali dell’altopiano di Asiago

Asiago: feriti a Campo Mezzavia (foto Ten. Gianni Peri)

Asiago: feriti a Campo Mezzavia (foto Ten. Gianni Peri)

Fino ai primi di luglio non ha luogo alcun avvenimento importante se si eccettuano scontri di pattuglie, bombardamenti pressoché quotidiani ed un inizio d’azione, subito sospesa, del 17° bersaglieri contro il M. Civaron.
Nei giorni 20 e 21 luglio la brigata si porta a Sagrado sul fiume Isonzo (attuale provincia di Gorizia), da dove si trasferisce nel Vallone sostituendo in linea, nel settore di Castagnavizza, reparti della “Novara”.
Dopo breve periodo di riposo, all’inizio della seconda quindicina di agosto su tutta la fronte della 3° armata si riprende l’offensiva per la conquista del gruppo dello Stol, della linea intermedia Temnizza-Voiscizza-Krapenka-q.213 e dell’Hermada.
Alla III brigata bersaglieri è affidato il compito di conquistare, in un primo tempo, il caposaldo di q. 346.

Nella notte sul 18 agosto le truppe serrano sotto, completando lo schieramento ed il mattino seguente le prime ondate si allontanano veloci dalle nostre trincee puntando sulla posizione intermedia di q. 315, che viene in breve raggiunta.
Ma la violenza del fuoco delle artiglierie avversarie, i continui contrattacchi in forza e la difficoltà di tenere i collegamenti, fanno sì che, dopo una lotta cruentissima durata l’intera giornata del 19 agosto, i nostri sono costretti a ripiegare nei trinceramenti di partenza.
Le perdite sofferte dalla brigata, durante questo episodio, sono ingenti, sommano a 40 ufficiali ed 848 uomini di truppa.

 

 


 

 [aggiornamento del 9/6/2018]

L’ordine di operazione n° 3470 emanato dal XXV CdA comunicò alla 4^ divisione che l’attacco dei Bersaglieri a Castagnevizza sarebbe dovuto scattare all’alba del 19 agosto 1917, ore 5.33. Cinque barili e trentatrè bottiglie, nel linguaggio convenzionale.

L’Ufficiale del Genio Paolo Caccia Dominioni, noto soprattutto per la sua successiva partecipazione alla battaglia di El Alamein, fu testimone del valore dei Bersaglieri non solo in quella triste e nota circostanza, ma già sin dai primi mesi del conflitto, durante il quale accadde spesso che … la fortuna non potè essere pari al valore di quel Corpo speciale che, creato per una guerra di movimento, si ritrovò a dover agire nella nota guerra di posizione, fatta di attese interminabili fra i bombardamenti sulle linee e di assalti mal organizzati, affidati quasi sempre davvero solo alla fortuna e al valore delle truppe.

 

 

Paolo Caccia Dominioni, Castagnevizza del Carso, Valletta Forlì, 24 settembre 1917 

 

Nell’agosto del 1917 anche l’allora Tenente Dominioni si trovò, con la 2^ Compagnia Lanciafiamme, in quel settore che fu forse il luogo più terribile e temibile di tutto il fronte italiano; ecco come lo descrive Dominioni nel suo diario: “Castagnevizza è nome che farebbe vacillare i più tremendi e pettoruti e celebrati guerrieri dell’antichità. Nome di leggenda. Decine e decine di assalti, in nove mesi, sono state lanciate su per il pendio mortale. Qualche ondata è arrivata, decimatissima, alla cima, sorpassando trincee e difese: ed è scomparsa sul rovescio senza restituire nessuno e le ondate successive si sono trovate davanti le trincee, che credevano conquistate, già guarnite di nuovi austriaci, sorti come fantasmi da invisibili ripari.”

 

 

Paolo Caccia Dominioni, Notturno in trincea a Castagnevizza, 8 settembre 1917 

 

E piu’ oltre: “I Bersaglieri si sono buttati fuori con molto slancio […] Nella dolina Lecce Bassa si è formato un pandemonio terribile: torme di feriti cenciosi affluiscono da tutte le parti: il posto di medicazione rigurgita di barelle e gente insanguinata. Lo sbarramento picchia sodo sulla prima linea e la dolina è già piena di morti […] . Trovo un Capitano dei bersaglieri … urla ordini a destra e a sinistra… “Cerchi la 5^ compagnia, che è già in paese” grida, e mi stringe la mano, ritto fra due cadaveri […] Continua la confusione e lo sbarramento a base di 305 e 420. Chi ha mai visto roba simile? Uomini che ti muoiono attorno come formiche calpestate”.

Davanti al paese di Castagnevizza, sul Carso, vennero decimate le migliori brigate dell’esercito italiano nel tentativo di espugnare quella roccaforte austriaca.  

Riferimenti bibliografici     

http://www.0766news.it/il-battaglione-del-capitano-piroli/
Caccia Dominioni, P. 1915-1919.Diario di guerra, Ugo Mursia Editore  


 Tra questi il nostro soldato Francesco Cicchetti, morto in combattimento a Castagnavizza (Atto di morte inscritto al n. 53 del registro degli atti di morte del 17° reggimento Bersaglieri) il 19 Agosto 1917.

medaglia francesco cicchetti

Decorazione del Soldato Francesco Cicchetti

Di tale atto di morte si trova una trascrizione sul medesimo registro tenuto presso il Municipio di Monteleone (anno 1918 sez. C.):

“L’anno 1917 alli 19 del mese di agosto a Castagnevizza, mancava ai vivi alle ore [non specificato] in eta’ di anni 21 il soldato Cicchetti Francesco del 17° rgt. Bersaglieri, 11° compagnia n° 2419 di matricola  […] celibe, morto in seguito a combattimento, sepolto a [non specificato] come consta al verbale di morte mod. 147 compilato e firmato dal C.te interinale dell’11° compagnia Aspirante [Ufficiale] Turchiaruto Giovanni […]”

Nella notte sulla 20, rilevati dalla “Barletta”, i resti dei due reggimenti, si trasferiscono sulla cosiddetta linea delle quote, per una prima riorganizzazione resasi necessaria per le gravi perdite subite.

Successivamente, in conseguenza dell’offensiva austriaca che ha provocato la rotta di Caporetto, il 27 ottobre la brigata ripiega su Perteole, poi, con marcia ordinata raggiunge il 29 la sponda sinistra del Tagliamento, ove si dispone a difesa del ponte di Madrizio ed a protezione delle truppe della 3° armata che defluiscono oltre il fiume.

Il III Reggimento Bersaglieri verra’ valorosamente impiegato, l’anno successivo, anche nei momenti antecedenti la Vittoria (4 novembre 1918), sempre lungo il fronte del Piave.

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DECORAZIONI DEL SOLDATO FRANCESCO CICCHETTI
Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa nazionale della guerra 1915 – 1918 (RD 1241 del 29/7/1920) e ad apporre sul nastro della medaglia le fascette corrispondenti all’anno di campagna 1917 (conc. 172663f)
Autorizzato a fregiarsi della medaglia interalleata della Vittoria (RD del 16/12/1920) (conc. 7278sg)


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NOTA GENEALOGICA DEI SOLDATI RAFFAELE E FRANCESCO CICCHETTI
Raffaele e Francesco sono figli di Costantino (1855) fu Raffaele (1819) fu Giuseppe (1782) fu Pietro (1751) fu Felice (1714) fu Nunziangelo (circa 1680) fu Giuseppe (circa 1645-50). I Cicchetti, insieme ai Peroni, sono le uniche due famiglie (almeno tra quelle non estinte) presenti in  Ruscio già prima della metà del ‘600.
Costantino sposò il 24.7.1881 Annunziata Salamandra e morirà nel 1923 a 67 anni. La casa avita è quella dietro S. Antonio. Sono stati  rintracciati undici suoi figli. A parte i due caduti in guerra e cinque morti piccolini, tra gli sfortunati ci sono anche Edoardo, nato nel 1885 e morto il 14.11.1918 a 33 anni, e Marianna, nata nel 1889 e prima sposa di Battista Carassai (vedi nota genealogica del Soldato Giovanni Carassai) che però morì a soli 29 anni qualche giorno dopo il fratello Edoardo (nel registro il 17.11.1918).
Rimangono dunque solo due figli: Giovanna del 1887 (che sposa Raffaele Di Biagio) e soprattutto Isidoro, che sposò nel 1922 Caterina Di Cesare che generò Costantino (padre delle contemporanee Alessandra, Annamaria e Raffaela)  e altre figlie più, inoltre, un Raffaele.


PER SAPERNE DI PIU’ CLICCA SU "I Caduti di Ruscio nelle Guerre Coloniali e nella Grande Guerra", I Quaderni di Ruscio, anno 2003, n.3 e successivi aggiornamenti