Nel corso di quest’anno, l’Archivio della Memoria di Ruscio ha voluto ricordare, nella ricorrenza della morte, i giovani soldati di Ruscio, caduti nel corso delle guerre coloniali e nella Prima e Seconda Guerra Mondiale, pubblicando la loro biografia.
Nell’estate del 2015 e del 2023 abbiamo voluto riaccogliere nel nostro paese e nei paesi vicini di Trivio e Rescia, questi giovani apponendo una mattonella del ricordo della loro vicenda umana, sulla casa dalla quale partirono per non fare più ritorno.
Non sono e non rimarranno quindi solo nomi di sconosciuti scritti su una lapide davanti alla Chiesa della Madonna Addolorata, Ora li conosciamo, sono gli avi dei nostri amici e parenti, ne conosciamo per qualcuno il volto e ne abbiamo letto qualche lettera indirizzata dal fronte, sappiamo dove la barbarie di una guerra ha spezzato le loro giovani vite, per altri sappiamo dove riposano.
Questo e’ il senso di una ricerca che non potremo mai dire veramente compiuta, questa e’ la motivazione, per l’Associazione Pro Ruscio, di aver voluto istituire l’Archivio della Memoria di Ruscio, perchè ricordi, storie di vita vissuta, tradizioni e immagini di un tempo passato, vissuto a Ruscio, non vadano perduti.
RIportiamo, per ultima, la storia di Ernesto Menegon "de li piani", come lo defini’ nella bellissima poesia dedicata ai Caduti di Tutte le Guerre, il nostro poeta Nicola Marchetti.
Soldato Ernesto Menegon
Soldato nel 4° reggimento Fanteria “Piemonte”
Deceduto per malattia in Albania il 09/12/1940
Ernesto, figlio di Giovanni e Elisabetta Selle, nasce il 22 dicembre 1919 a Pederobba, in provincia di Treviso. 1,73 di statura, capelli castani lisci, sa leggere e scrivere, ha frequentato, infatti fino alla 4 classe elementare.
Le scarne notizie riprese dalla sezione “Dati e contrassegni personali” del foglio matricolare, non raccontano la storia di Ernesto e della sua famiglia, simile a quella di un folto gruppo di emigranti Veneti che, il 2 febbraio 1930, giunsero a Ruscio. Portarono con i loro figli, anche gli attrezzi agricoli, i loro usi e la loro cultura, integrandosi velocemente con la comunita’ rusciara. La famiglia Menegon, composta da ben 6 figli, insieme a quella di Pietro Santalucia, cognome ancora presente in Ruscio, si insediarono come contadini del casale del Pian di S. Maria, antico casale dei frati, espropriato alla Chiesa nel 1860 e acquisito dai fratelli Biagio e Mario Peroni. Il Poeta Nicola Marchetti, nella sua poesia “Il dolore della Madre”, lo chiamera’, infatti, “Ernesto de li Piani”, dal nome del casale dove lavorava.
Nel giugno 1939, chiamato alla visita militare e inquadrato nella classe di leva 1919, fu messo in congedo illimitato provvisorio. La provvisorieta’ del congedo, sara’ prolungata fino al 31 gennaio 1940, per avere un fratello richiamato alle armi.
Viene inquadrato nel 4° reggimento Fanteria “Piemonte” e giunge in territorio dichiarato in stato di guerra l’11 giugno 1940.
Si imbarca da Bari per Durazzo, ove sbarchera’ il 28 settembre 1940.
Foglio matricolare di Ernesto (Archivio di Stato di Spoleto)
Incontrera’ sulla sua strada, il nemico piu’ insidioso e micidiale, quel Generale Inverno che, particolarmente rigido nella stagione ’40 – 41’, sara’ causa di numerosi morti e ancor piu’ numerosi feriti per congelamento.
“Morto all’ospedale 5° Sezione di Sanita’ per Alpini per assideramento per fatto di guerra…” il 9 dicembre 1940, riporta la laconica prosa del foglio matricolare.
[aggiornamento del 22/06/2018]
Il nostro Ernesto, dopo il recupero della Salma dal cimitero di guerra dove fu provvisoriamente tumulato, riposa ora nel Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare, in Bari.
Le sue ossa non finirono indistinte tra le tante dei migliaia di Caduti in Albania, negli Ossari comuni, ebbe la sorte di essere identificato e ora riposa nel medesimo loculo del Console Meneghetti Montanari Secondo, Medaglia d’Oro al V.M.. (ALBANIA – Sett. 25 Fila L-5).
per gentile concessione del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti – Sacrario Militare Caduti d’Oltremare (2018)
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Nota Genealogica
Ernesto era il secondo di sei fratelli, dei quali per solo tre conosciamo la discendenza: Guerino (da cui Giovanni, Orfeo e Nanda), Ernesto, appunto, Amelia, Pietro (da cui Giovanna), Maria (da cui Nazzareno ed Anna) e Domenico. Insieme con la famiglia Menegon, emigrarono a Ruscio gli Zanini, , i Peruscello, gli Zamaretti, i Taschin e i Santalucia. Solo questi due ultimi cognomi sono ancora presenti in zona.