Ruscio, come ben sapete, e’ una piccola frazione, con poco da offrire ai propri residenti e forse ancora di meno al turista.
Tentiamo di essere oggettivi, cercando di guardare il nostro amato paese prescindendo dall’amore che ci lega a questo posto: trascurato e trasandato in alcuni punti, in altri usato come discarica di televisori e materassi. E su questo potremmo, tutti come individui e come Associazione, lavorarci tanto!
Eppure, continua a dimostrarsi piccolo scrigno di importanti tesori che farebbero ricco qualsiasi altro territorio.. E su questo la nostra Associazione, da qualche anno sta portando avanti importanti manifestazioni ed eventi.
Ne citerò solo alcune che, riportando alla luce eventi della nostra storia, hanno contribuito non solo a rendere Ruscio piu’ noto ad un pubblico piu’ vasto, ma anche ad arricchire l’offerta al turista piu’ attento e consapevole: la riscoperta della Miniera di Lignite quale Campo di Prigionia, delle vicende della Dogana dello Stato Pontificio e il passaggio di Giuseppe Garibaldi all’indomani della proclamazione della Repubblica Romana di Mazzini, il recupero del Cippo di Confine n. 499., l’importante convegno, presente anche la Soprintendenza Archeologica dell’Umbria, sugli scavi effettuati nell’area di Pie’ d’Immagine, nei piani di Ruscio, proprio nello scorso luglio.
Recto della Medaglia del Confine
Non si tratta di ricerche storiche condotte solo per il gusto “passatista” di qualche appassionato. Sono particolarità uniche del nostro territorio che possono rappresentare un punto distintivo importante, da utilizzarsi, perché no, anche in termini economici.
Continuando su questa strada – senza, per altro, trascurarne altre: il Campetto, l’Asilo, i tornei di calcio, il parco… – abbiamo il piacere di presentarVi la riproduzione del cosiddetto “testimone confinario”, medaglia celebrativa prodotta nel 1847 posta, sotterrata, al di sotto di ciascuno dei 686 cippi di confine.
Verso della Medaglia del Cippo
Dal calco tratto da uno dei pochissimi esemplari originali noti, di proprietà della famiglia Salamandra, con limitate correzioni volte a rendere maggiormente leggibili alcuni particolari persi sull’originale, e’ stata realizzata una limitata tiratura di esemplari in argilla vulcanica ferrosa, opportunamente miscelata con ferro oligistico micaceo, cotti a una temperatura di 950° e rifiniti con patinatura di resina di conifera.
Tale realizzazione, per la quale ringraziamo la generosita’ di Antonino Salamandra e l’indispensabile intervento di Stefano Vannozzi e di Valentina Marino, e’ stata effettuata dal maestro Pino Pulitani esperto fonditore, notissimo in campo storico archeologico.
Si tratta dell’unica riproduzione effettuata di rilevante interesse numismatico, in una tiratura di 60 esemplari che metteremo in vendita nel prossimo mese di Agosto, collegandolo all’operazione di finanziamento dell’Ostello 499 (dal numero del cippo recuperato nel 2017) sede della nostra Associazione nonche’ dell’Archivio della Memoria di Ruscio e dell’Ostello per il Cammino di San Benedetto.
BUONA ESTATE A RUSCIO, OVVIAMENTE!
Il Presidente Vittorio Ottaviani
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