Fra compiacenza e rammarico, a distanza di pochi mesi e di pochi metri, oggi ci troviamo a scrivere della nascita di una nuova realtà commerciale, una realtà tangibile che riaccende una luce lungo il Borgo, spentasi con la chiusura della macelleria di Lina e Remo molti anni fa, e della cessazione dell’attività di Anna Maria Dolci.
Non possiamo infatti non scrivere di “Questo e Quello”. Curato nei minimi particolari dalla sua appassionata titolare, il piccolo bazar non sarà più lì ad accoglierci con i suoi allestimenti da vetrina impeccabilmente colorata e fornita.
Avviare e mantenere un’attività economica sui nostri monti non è facile e purtroppo la pandemia insieme al terremoto ne hanno complicato il percorso di sopravvivenza, rendendo difficile trarre un reddito utile alle famiglie.
Continuiamo a credere che le politiche fiscali nazionali debbano seriamente prendere in considerazione la possibilità di defiscalizzare massivamente chi sceglie di abitare e lavorare in aree geograficamente svantaggiate come le nostre, così da poter sperare che le porte di “Questo e Quello” e di nuove e giovani iniziative possano aprirsi. La storia dei nostri borghi ci dice che il negozio è linfa economica ma anche e soprattutto sociale.
Nelle aree rurali e nei centri storici dei paesi, le attività commerciali al dettaglio come quelle di Anna Maria hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo assai importante in quanto, spesso, sono l’unico centro di aggregazione e servizio per l’intera comunità locale.
Lo sviluppo delle grandi imprese della distribuzione al dettaglio ha purtroppo attivato un processo di desertificazione commerciale, con la scomparsa nei piccoli centri del servizio di prossimità offerto dai punti vendita tradizionali e che non ha risparmiato il nostro territorio. Conosciamo le difficoltà e la tenacia di chi mantiene le attività aperte e il dolore di chi è costretto ad abbassare le serrande.
L’operosità di Tiziana ed Emanuele si pone in forte e coraggiosa controtendenza rispetto al momento storico che stiamo vivendo. È punto di partenza, e allo stesso tempo traguardo, di una coppia di giovani genitori che vedono nel paese il futuro per loro e per i propri figli. Riapre, infatti, a rivitalizzare il bel borgo monteleonese, dopo più di un decennio la Macelleria a Monteleone, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento di grande qualità. Solo carni dell’allevamento Carmignani, rigorosamente a chilometro zero. Certi davvero della provenienza di carni bovine, suine e ovine allevate tra le nostre verdi montagne. Il tutto servito con la professionalità e cortesia di questi giovanissimi imprenditori.
Una nuova insegna nel nostro territori è da salutare con gioia e siamo certi che gli amanti di una buona grigliata vorranno provare le carni genuine di Emanuele Carmignani. I migliori auguri di ogni successo dalla redazione de “La Barrozza”!
LA REDAZIONE