Mi rivolgo ai giovani che sono stati protagonisti di questo progetto di studio e voglio manifestare loro i miei sentimenti di apprezzamento per il buon lavoro che hanno svolto.
I Volontari del SCN e gli Operatori Locali di Progetto, durante una riunione di lavoro – Monteleone di Spoleto 19 maggio 2007
Ritengo che il volume che tratta della miniera di lignite di Ruscio, oltre ad essere un approfondito ed utile prodotto editoriale per lo studio del territorio, rappresenta l’impegno per dodici mesi nel Servizio civile volontario di 12 ragazzi che si qualificano in un esperienza solidaristica e mettono al servizio di tutti un’attività lavorativa di ricerca molto interessante; un modo culturale per difendere la Patria ,il cui dovere è sancito dalla Costituzione, in una forma di condivisione di valori comuni che sono fondanti dell’ordinamento democratico .
Mi complimento con questi Giovani per questa esperienza di “cittadini attivi” e con le Associazioni Proloco che hanno dato loro l’opportunità di misurarsi con le esigenze di crescita del territorio che passano necessariamente attraverso il suo studio e la sua conoscenza .
Auspico la continuità di analoghe esperienze ritenendo il Servizio Civile Volontario uno strumento che contribuisce allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese.
Il Sindaco di Monteleone di Spoleto
Geometra Nando Durastanti
16 luglio 2007
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“Senza memoria non c’è futuro“ e a dirlo è Marco Tosatti, giornalista ed Vaticanista de La Stampa.
Cercare testimonianze vuol dire conservare la memoria di ciò che è accaduto.
Sottrarre le sofferenze, le esperienze all’oblio.
Significa renderle presenti,mantenerle in vita, fare in modo che non scompaiano per sempre nella voragine della dimenticanza. Tutta la memoria è questa: è testimonianza per qualcuno che non può più guardare,non può più parlare. Per tutti coloro cui la parola è stata negata o sottratta.
Questa ricerca “La lignite: il caso della miniera di Ruscio” esalta la memoria , recupera l’esperienza di un vissuto del nostro territorio e percorrendo cento anni di storia analizza con rigore scientifico i tratti geomorfologici e paesaggistici,socio economici della vallata del Corno .
Il testo , scritto con un linguaggio piano ed accessibile, tocca ogni aspetto del tema e dà l’occasione per riflettere sull’importanza del passato che può divenire risorsa per il futuro.
I 12 volontari del servizio civile valorizzano con il loro studio un” non luogo” come il sociologo francese M.Augeè definisce gli spazi anonimi e senza anima: spazi geologici desertici e svuotati.
Il sito diventa interessante riflessione per un progetto di sostenibilità della montagna e rimanda alla ricerca di altri siti analoghi che hanno fatto di luoghi non luoghi opportunità di turismo. In Germania il sito della Lusazia è divenuto in importante centro di archeologia industriale.
Dal punto di vista più intimistico delle sensazioni non sfugge come sia stato bello cogliere l’analogia seppure in senso diacronico per dare il via alla prima ricerca del Servizio Civile che prendesse a riferimento proprio un’attività,quella estrattiva e mineraria, che al tempo dei conflitti delle gradi guerre era appunto considerata assolvente del “servio militare”. Sullo stessa emotività delle sensazioni non sfugge e mi piace ricordarlo ,come l’attività delle risorse minerarie sia stato un grande valore di coesione per la costituzione della Comunità Europea,la CE.CA nasce sui valori lavoro Carbone e Acciaio.
Ma oltrepassando il senso romantico delle cose e tornando a valori pragmatici sono convinta che un tale studio sia davvero di grande supporto al futuro sviluppo turistico del territorio,e, forse non solo,e ciò considerando anche che, la produzione energetica derivante dalla lignite è oggi stimata in un buon 16% delle risorse contro 8% di energia derivante da fonti rinnovabili.
In ogni caso il presente studio merita ,per il suo indiscusso valore , un plauso ed un grazie.
Assessore Turismo e cultura
dr.ssa Marisa Angelini
16 luglio 2007