La scoperta archeologica del 2009 presso Ruscio, in localita’ "Pie’ d’Immagine" ha, in seguito, avuto ulteriori sviluppi, grazie alla rilevanza dei reperti ritrovati e oggetto di studio.
Il Lions Club Valnerina, da sempre attivo nella valorizzazione dei beni archeologici del nostro territorio, lo scorso 30 aprile, in occasione della Festa dell’Amiciazia Lions, apertasi proprio a Ruscio, ci ha donato una importante pubblicazione, la prima, che tratta proprio in dettaglio della scoperta di Ruscio.
Di seguito alcuni brani tratti dall’opera della Sovrintendente Prof.ssa Liliana Costamagna, nei quali viene descritto il corredo funebre e i letti in osso ritrovati nelle tre tombe:
"Il rinvenimento più recente di letti in osso si è avuto nel 2009 nella frazione Ruscio di Monteleone di Spoleto, lungo l’importante percorso che collegava in antico gli assi rappresentati dalla via Flaminia e dalla via Salaria passando attraverso Monteleone e Villa San Silvestro. I materiali sono tuttora in corso di restauro ed è possibile quindi fornire solo alcune anticipazioni. Si è trattato di un rinvenimento fortuito, avvenuto durante i lavori per la posa di una conduttura:sono state individuate tre tombe a camera, una delle quali conservata in maniera del tutto residuale. Le altre due camere sono comprese in un’unica costruzione molto allungata e suddivisa da un tramezzo interno che la articolava in due vani distinti. Pochi secoli dopo nell’area si localizza un piccolo cimitero longobardo e anche una chiesa, di cui restano solo le fondazioni. […]
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Tutti e tre i letti di Monteleone recano la decorazione figurata. del letto 1 sono pervenuti solo pochi elementi: una testa di grifone, due foglie di acanto, una mano accostata forse a un panneggio verticale (fig. 21), alcune guance laterali delle figure dei medaglioni e placchette lisce pertinenti alle modanature della gamba. altri elementi in osso dalla tomba sembrano invece da attribuire ad oggetti diversi: la consueta cassettina e forse un ventaglio. Il letto 3 (fig. 22), rinvenuto nella camera più interna della tomba II, è invece pervenuto nella sua completezza: spiccano quattro teste di formato relativamente grande (oltre 8 cm di altezza), con gli occhi applicati in pasta vitrea policroma e ornate da rami di edera sui capelli. insieme ad altre due di dimensioni analoghe ma di realizzazione un po’ diversa, restano, in attesa del restauro, di collocazione incerta: forse sul cilindro delle gambe. Gli eroti alati, con i volti paffuti e i capelli raccolti in alto alla sommità della testa, di formato più piccolo delle teste precedenti, dovevano ornare i medaglioni dei fulcra, sul colmo dei quali era probabilmente rappresentato apollo a figura intera, stante. Del letto restano anche due verghe in ferro dell’intelaiatura interna, lunghe circa 60 cm.
Ancora più complessa è la decorazione del letto 2, pertinente alla seconda deposizione della tomba II, pervenuta manomessa sul lato di ingresso. Sui cilindri delle gambe troviamo ripetuti e rappresentati a figura intera: Apollo con la cetra, il guerriero scita, di profilo, connotato dal berretto frigio, Marsia, la Vittoria e un erote (cfr. fig. 23)."
Costamagna Liliana, I letti dell’Alta Valle del Nera (PG): rinvenimenti recenti e proposte di rilettura dei vecchi scavi, Bollettino di Archeologia on line, Direzione Generale per le antichita’, V,2014/3-4
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