Come annunciato nell’ultimo numero della Barrozza, la XXV edizione della marcia francescana è passata per Ruscio a fine luglio sostando a Monteleone per due giorni.
Sono stati due giorni molto intensi per marcianti e paesani. Non sono mancate sorprese, imprevisti e contrattempi. Proprio quella è stata la settimana in cui le stazioni meteorologiche hanno registrato le più alte temperature dell’anno e i pochi chilometri che separano Leonessa da Ruscio, via miniera, sono stati i più bollenti del percorso.
Giunti davanti all’Asilo di Ruscio, stanchi, accaldati ed affamati i marcianti hanno ricevuto una ‘fresca’ accoglienza. I pochi presenti in paese in quei giorni sono stati molto gentili mettendo a disposizione le loro case e offrendo pane pizzette e cocomero per tutti.
La sera, camminando per il Borgo ho incontrato don Camillo accompagnato da un vecchio signore che con soddisfazione ha ricordato come così tanti ragazzi non se ne vedevano in paese dagli anni 50, prima della migrazione di massa a Roma.
La sosta del giorno seguente alla scuola di Monteleone è servita ai ragazzi per riposarsi e agli organizzatori per ridisegnare il percorso tagliando i chilometri per Cascia. Con i potenti mezzi messi a disposizione da Tonino Carmignani (il ‘gippone’) abbiamo battuto nuove piste che da Colle del Capitano portano direttamente a Rocca Porena, sentieri e anfratti che sovrastano il Corno nel tratto dopo il Batticone.
Purtroppo la tradizione della messa alla Madonna delle Grazie non ha potuto rivivere perché i ragazzi erano troppo stanchi per arrivare fin lassù nel giorno di riposo e i paesani troppo pigrli!!
Comunque, nel freddo inverno, il pensiero torna piacevolmente a quelle calde giornate di fine luglio.