In Italia sul tema dei “Cammini” storico-religiosi si sono sviluppate negli ultimi 15-20 anni innumerevoli iniziative e proposte, anche di altissimo livello, organizzate da associazioni ed enti pubblici e privati di ogni ordine e grado. Basta navigare un po’ nel web per capire come l’esempio del “Cammino di Santiago” abbia generato, anche in Italia, un’infinità d’iniziative e di “tentativi d’imitazione”.
Tutti degni di nota e con solide argomentazioni a sostegno.
Il territorio di Monteleone di Spoleto ed in particolare Ruscio sono attraversati dal Cammino di San Benedetto.
Trecento chilometri da Norcia, dove nacque San Benedetto, alle propaggini dei Monti Sibillini, a Subiaco, nell’alta valle dell’Aniene, dove creò la regola benedettina, fino a Cassino, nella valle del Liri, dove fondò la più famosa abbazia benedettina, attraversando i luoghi più significativi della vita di san Benedetto da Norcia.
16 tappe attraverso sentieri, carrarecce, e strade a basso traffico, percorrendo valli e monti di Umbria e Lazio.
Non soltanto un viaggio nel mondo benedettino, ma anche un pellegrinaggio sui luoghi di santi, popolarissimi o meno, come Rita da Cascia, Francesco d’Assisi, Tommaso d’Aquino, Giuseppe da Leonessa e Agostina Pietrantoni.
Il Cammino di San Benedetto
Ogni tappa è una scoperta e, con la lentezza permessa dal viaggiare a piedi o in bicicletta, si ha la possibilità di scoprire e di ammirare il cuore di un’Italia bellissima e sconosciuta a molti.
L’Associazione Pro Ruscio, ravvisata l’importanza di tale transito di pellegrini di tutto il mondo per il proprio territorio e stimolata dalla possibilità di utilizzare la struttura dell’ex asilo, di recente ristrutturato, con il contributo di tantissimi benefattori e volontari di Ruscio, ha promosso l’iniziativa volta all’accoglienza di tale flusso di pellegrini.
L’iniziativa proposta dalla Pro Ruscio, dunque, è finalizzata al perseguimento dei seguenti obiettivi:
1) Favorire la conoscenza e la scoperta del nostro territorio rilanciando, se possibile, in tal modo le economie del nostro Paese.
2) Mettere a punto una stazione funzionale di informazione e di assistenza al pellegrino nella tratta del cammino di San Benedetto che attraversa il nostro territorio.
3) Sviluppare iniziative di qualità dal punto di vista economico, culturale e sociale, contrastando i fenomeni di disagio insediativo connesso allo spopolamento della nostra piccola realtà, creando, se possibile, opportunità lavorative per i giovani.
4) Promuovere una conoscenza dei patrimoni culturali materiali ed immateriali del nostro Paese mettendone in evidenza le potenzialità ai fini di un sviluppo turistico sostenibile del nostro territorio.
5) Valorizzare il ruolo della Pro Ruscio e di tutte le realtà che parteciperanno alle attività connesse all’iniziativa.
La Pro Loco di Ruscio ha scelto, pertanto, di intervenire per incentivare e sostenere, anche operativamente, il Cammino di San Benedetto , ritenendo di avere tutte le credenziali operative, e di possedere quei requisiti di valore, di passione e di organizzazione necessari per promuovere una iniziativa che risponda in maniera puntuale alle esigenze del turista o del pellegrino.
Già nel passato agosto di quest’anno abbiamo vissuto esperienze di accoglienza di numerosi pellegrini italiani provenienti da Padova, che hanno cenato e pernottato nell’ex asilo, e di pellegrini stranieri, per lo più tedeschi, che hanno riposato per qualche ora, tutti beneficiando delle nostre strutture e ripartendo, per il proseguimento del loro cammino, dopo aver timbrato la loro “credenziale” con il bellissimo timbro, predisposto dalla Pro Ruscio e realizzato su grafica di Ludmilla Peroni, attestante il passaggio presso la stazione di Ruscio.
Ci sembra molto importante, a questo punto, sottolineare quanto l’occasione del Cammino di San Benedetto sia importante per Ruscio non solo per il suo alto valore religioso, ma anche per la valorizzazione del nostro territorio, per il coinvolgimento e la crescita culturale della comunità di Ruscio e perché ci consente, infine, di poter affermare, da queste pagine de “la Barrozza”, la acclarata straordinaria funzionalità del modello Pro Loco, a cui si ispira la Pro Ruscio, nella realizzazione di iniziative di tale portata, sostenute esclusivamente dall’azione di volontari.