In questo numero segnaliamo:
Per la letteratura:
Angel Wagenstein – Shanghai addio – Baldini Castoldi Dalai
Il 9 novembre del 1938, la Notte dei Cristalli, l’orchestra filarmonica di Dresda tiene il suo ultimo concerto. Al termine della sinfonia di Haydn, la celebre sinfonia "degli addii", i musicisti, tutti di origine ebrea, vengono arrestati dalle SS a mano a mano che escono di scena. Da questo incipit si dipana la storia di diversi personaggi tragicomici, un agente segreto cosmopolita e poliglotta, un medico giapponese dal cuore tenero, un rabbino intrepido, tutti epigoni di un mondo che corre verso la catastrofe. Sfondo di questa tragicommedia Shanghai, ultimo luogo geografico deciso ad accettare ebrei germanici in fuga. Una pagina di storia vera, trasfigurata con grazia e sensibilità letteraria non comuni.
Shashi Deshpande – Il buio non nasconde paure – edizioni e/o
Il peso delle tradizioni, le differenze di casta, mentalità radicate nel tessuto sociale, e al centro una donna, che con la sua esistenza si pone come il fulcro di una lotta, di una ribellione ad ogni sorta di convenienza. Il prezzo della sofferenza costretta a vivere quotidianamente le permetterà di riconciliarsi con se stessa, con le sue scelte, e di ricostruire una propria identità finalmente completa e senza rimorso.
Laleh Khadivi – L’età degli orfani – Rizzoli
Un bambino che vorrebbe volare come gli uccelli, i monti Zagros con il loro panorama di rocce, grotte e distese aride, il canto di un popolo, quello curdo, dimenticato dalla storia degli uomini ma deciso a rivendicare fieramente il legame con la propria terra, a non essere considerato un esule in patria, la lacerazione vissuta durante la costruzione di una nazione che domina e reprime ogni diversità. Una storia dura, che non inclina al sentimentalismo, ma poetica nell’esprimere il senso di appartenenza del popolo curdo.
Jonathan Littell – Le benevole – Einaudi
Un testo sul male assoluto, occasionalmente narrato attraverso il crepuscolo del nazismo, le sue efferatezze, le sue contraddizioni, i suoi deliri. Una concezione dell’uomo che affonda le sue radici nel pensiero filosofico occidentale, a svelare forme e contenuti che, anche inconsciamente, albergano in noi. Un enorme affresco duro, realistico, a tratti osceno, ma che ha le movenze di una partitura musicale, coinvolgente come solo una lettura di spessore sa offrire.
In memoria di Alda Merini
Io non ho bisogno di denaro./ Ho bisogno di sentimenti,/ di parole, di parole scelte sapientemente,/ di fiori detti pensieri,/ di rose dette presenze,/ di sogni che abitino gli alberi,/ di canzoni che facciano danzare le statue,/ di stelle che mormorino all’orecchio degli amanti…../ Ho bisogno di poesia,/ questa magia che brucia la pesantezza delle parole,/ che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
Per i ragazzi
Vittorio Zucconi – Stranieri come noi – Einaudi scuola
"Nella terra tutti siamo stranieri agli occhi degli altri ma se tutti siamo stranieri, nessuno è straniero". Splendida testimonianza di un bravo giornalista italiano che ha girato il mondo ed in ogni paese da lui visitato ha raccolto storie di razzismo, emancipazioni ma anche d’amore, di amicizia e di lealtà
Si rinnova l’invito a far pervenire ai curatori di questa rubrica, all’indirizzo e-mail info@proruscio.it , suggerimenti e segnalazioni sulle opere lette, in modo da poter offrire un quadro sempre più esauriente dell’aspetto culturale dei nostri tempi.
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EX ABRUPTO
cioè i cinque libri più amati dai nostri soci
In questo numero risponde Andrea Antonelli
1– Cent’anni di solitudine – G.G. Marquez
2– I pilastri della terra – K..Follett
3– I malavoglia – G. Verga
4– It – S. King
5– L’azteco – G. Jennings
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INDOVINA L’INCIPIT
Indovina l’incipit : “L’estro mi spinge a narrare di forme mutate in corpi nuovi”
L’incipit dello scorso numero è tratto da “Aden, Arabia” di Paul Nizan.