Siamo piccole… ma cresceremo

By proruscio

Non vogliamo autocelebrarci ma possiamo dire che, dopo tante felici iniziative, la Pro Ruscio è riuscita a mettere a segno un altro bel colpo.

Nonostante gli scarsi mezzi economici, ma confortati dall’abbondante buona volontà e amore che qualcuno dimostra per la nostra comunità, più di 600 piante sono state finalmente messe a dimora lungo i margini del Fiume Corno.

Dopo i campi sportivi, i lampioni, le panchine, la speranza che un domani Ruscio possa avere una bella passeggiata alberata è ora una realtà.

E così, sfidando il vento gelido ed i fiocchi di neve che abbondanti cadevano durante le fredde giornate di Pasqua, alcuni intrepidi volenterosi hanno dato vita a quel progetto che noi tutto conosciamo per averlo già pubblicato sul numero scorso della "Barrozza", rimboscando un tratto di terreno che era stato per lungo tempo solo un luogo di discarica di detriti e materiali di risulta.
Un altro piccolo passo fatto per valorizzare sempre più il nostro territorio, realizzato nell’ anno in cui la nostra associazione festeggia trent’anni di attività.

L’albero è segno di vita, di purezza, di bellezza, qualcosa che si sviluppa, che cresce e che rimane anche nei secoli. L’albero con le sue radici così profonde che lo legano per sempre alla sua terra.
Lo stesso legame che unisce tutti noi a questo piccolo paese dell’Umbria: lo stesso legame che vogliamo che i nostri figli abbiano con questo semplice luogo di delizie estive.
Ecco perché durante le prossime vacanze chiederemo ad ogni bambino di adottare un albero piantato.

Li vedremo crescere insieme, nella speranza che, come le radici naturali, anche per loro si possa sviluppare quell’attaccamento profondo con questa terra, come lo fu per i loro bisnonni, nonni e padri.

E’ il messaggio che vogliamo lasciare ai piccoli di oggi perché un domani, passeggiando in bicicletta all’ombra di quel viale alberato con i propri pargoli, possano dire: quell’albero è cresciuto con me. Eravamo piccoli ….. ma siamo cresciuti.

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Visto che le cose non si realizzano da sole, è doveroso ringraziare chi ha dato una mano affinché il progetto prendesse vita. A Fulvio Compagnucci che ha trasportato tutte le piante da Santa Anatolia di Narco, a Claudio Gianpiccolo per i suoi preziosi consigli su come sistemare l’area, a Battista Carassai (la "Provincia"), a Enzo e Fabio Agabiti, alle sue ruspe ed al piccolo
Samuele perché ….buon sangue non mente.