D’estate, se una persona qualsiasi dovesse accostare il nome di Ruscio ad un’attività, senz’altro lo assocerebbe il nome allo sport. Un turbinio di attività quotidiane che coinvolgono bambini, giovani, adulti e anziani nell’attività ludica per eccellenza.
Anche quest’anno ci sono state molte attività, che si sono susseguite da mattina a sera. La parte del leone come al solito la fa il calcio, sport popolare per antonomasia. I bambini hanno partecipato ai tornei tra paesi, confrontandosi con i coetanei di Trivio e Monteleone. Ruscio ha sempre fatto la sua figura, ma da un paio di anni resta a secco. Forse perché stiamo preparando la generazione di calciatori del futuro ed è normale che ci sia una fase di assestamento. La mia impressione, da Mister stagionato, è che per il momento siano molto forti alla simulazione con la play-station che con i piedi, ma sono sicuro che da qui a qualche tempo i nostri talenti saranno all’altezza della situazione. L’invito alle mamme è di lasciarli giocare un po’ per la strada, di far sperimentare l’auto-gestione del proprio tempo, di aspettarsi di vederli tornare a casa sudici, sudati, con i pantaloni strappati dalle scivolate sul cemento. Insomma, più compagni e meno computer.
Tra l’altro, sebbene le coppe principali siano andate a Trivio e Monteleone, noi abbiamo conquistato, con i più piccoli, il trofeo organizzato a Trivio. La nidiata del 2003/2004 ha già qualche campione in erba e lo si nota dalla grinta con cui entrano in campo, oppure dalla tenacia con cui vengono a suonare alla mia porta alle nove della mattina per cominciare gli allenamenti.
Lo sport unisce, se è vissuto con lo spirito giusto, educa a valori sani. Il senso di appartenenza alla squadra, l’impegno, la correttezza con i compagni e nei confronti degli avversari, sono dei punti di partenza che aiutano i ragazzi non solo in campo, ma anche per la vita.
Sul finire della vacanza, è stata portata a termine un’iniziativa molto interessante in cui l’ultimo torneo ha visto la partecipazione dei ragazzi di Trivio e Ruscio. A differenza delle partite tradizionali, i ragazzi non sono stati schierati con i rispettivi paesi, ma mischiati in squadre neutre (Olanda, Germania, Argentina, Brasile) raggruppati in un Mundialito, che ha visto l’esordio proprio quest’anno. Quattro squadre di otto giocatori, allenate da adulti dei due paesi, che si incontrano per tutto il pomeriggio in una non-stop finita alle otto di sera. Esperimento sicuramente riuscito: ragazzi contenti, nessuno scontro oltre quelli del sano agonismo, minore coinvolgimento del pubblico nel tifare una squadra piuttosto che l’altra.
Con questa stessa formula si è svolto il torneo dei Rioni, giunto alla sua terza edizione nel nuovo format. Quaranta giocatori di tutte le età, dai quindici ai cinquanta, che si affrontano lungo un intero pomeriggio, con partite di venti minuti ciascuna. In palio la coppa che quest’anno è andata, come da pronostico, alla Tazzaretta.
La finale è stata vinta ai rigori, con parata decisiva di Flavio Paolini, il più giovane della squadra, che porta a casa la coppa. Anche lui è un frutto del vivaio di Ruscio, ed è migliorato molto con il passare degli anni, avendo giocato molti tornei giovanili e trovando posto nella squadra dei grandi. Nota di colore, un presidente, manager, allenatore, capitano, giocatore della Tazzaretta, di cui non farò il nome, ha sbagliato il rigore. Secondo me, lo ha fatto apposta, anche se ne sbaglia uno a torneo.
Anche questo fa parte ormai del costume ed è divertente assistere alle più fantasiose tesi complottiste: “il risultato finale è stato “acchittato”, “e voi vi siete presi i meglio”, “e le partite sono state concordate per farvi vincere” e compagnia cantando. Semplicemente, quest’anno la Tazzaretta era oggettivamente più forte, per la presenza di Jacopo, di Francesco, di Giuliano, di Niccolò, di Damiano, che non potevano essere esiliati in un altro rione per accontentare le altre squadre. Mancava oltretutto anche Enrico Pieralice, che è il pezzo forte della squadra. È vero che in Italia ne abbiamo viste di tutti i colori con il calcio scommesse, con la corruzione degli arbitri, con gli scudetti assegnati e poi revocati, ma posso garantire che Moggi si è fermato poco prima di Ruscio.
L’altro torneo di calcio, quello dell’Amicizia, che notoriamente attira l’attenzione maggiore, è stato vinto dai Residenti, che con una bella squadra hanno avuto la meglio in finale sul Monteleone. Anche qui una nota di colore; il Trivio ha reclutato nientepopodimeno che Paolo Di Canio e francamente alle prime apparizioni della squadra bianco-verde siamo rimasti tutti impressionati. Poi il campetto di Ruscio ha fatto la sua, dimostrando che i rimbalzi della palla non perdonano nessuno.
Altro capitolo interessante è il tennis, che ormai ha rinverdito la tradizione di tornei che si era un po’ assopita negli ultimi anni e che invece da sei anni a questa parte è ripartito alla grande. Il torneo dedicato a Marco Pisani quest’anno si è giocato a squadre, come da tradizione. Trovare il tempo di incastrare gli impegni dei giocatori con altri tornei, con incombenze familiari, con uscite fuori porta, non è facile. Soprattutto, il clima di vacanza rende difficile adottare criteri stretti utilizzati nei veri tornei dei circoli di tennis. Alcuni vedono questa tolleranza come lassismo, altri come semplice buon senso. L’insegnamento da trarre è che chi comanda e chi organizza non metterà mai tutti d’accordo. Ci sarà sempre chi borbotterà, chi si accontenterà, chi vuole vincere e chi vuole solo partecipare. L’anno prossimo, però, abbiamo trovato un metodo infallibile che dovrebbe limitare l’indisciplina cronica dei giocatori dell’agosto rusciario. Infatti, la tecnologia ci è venuta in aiuto, per iniziativa di Massimo Moretti che ha pensato di ideare il gruppo whatsapp, con tanto di calendario, di tabellone, di appuntamenti che non possono non essere conosciuti. Devo dire che tutto è filato liscio, lasciando ben sperare per il futuro.
Un secondo torneo è stato giocato a seguire e ha visto la partecipazione dei singoli, che però si mischiavano continuamente, con un regolamento che non ho capito, ma che deve essere sicuramente positivo, dato che ho vinto il torneo pur avendo perso non so quante partite. Figoo!!
Il torneo dei pallavolo ha visto una nuova edizione fatta di partite giocate dal tramonto alla sera. Anche qui la partecipazione è stata cospicua ed è ormai diventato un appuntamento fisso dell’estate sportiva.
Non altrettanto avviene con la pallacanestro, che pur avendo i numeri per decollare, purtroppo risente di problemi logistici che speriamo di ovviare il prossimo anno. Ci sono già dieci giocatori, che rappresentano due squadre e se riusciremo a coinvolgere Monteleone e/o Trivio potremmo organizzare un quadrangolare, che è un buon inizio.
Per il 2015 in programma c’è anche l’uscita in bicicletta che con i paesaggi circostanti ed i percorsi tracciati può rappresentare uno sfogo per tutti coloro i quali non partecipano agli sport tradizionali e popolari.
Last but not least, la ginnastica organizzata da Giorgio Di Domenico per le signore. Una palestra all’aria aperta che tonifica, rinvigorisce, rilassa. Sembra un po’ una Valtur senza la Valtur e senza animatori molesti.
Questa è la sintesi del sudore versato durante lo scorso agosto. Come avrete notato, manca il pezzo forte dello sport: le Rusciadi. Posso solo dire che anche quest’anno gli organizzatori hanno dato prova di grande abilità, della solita professionalità che non ha mancato di stupire il presidente del CONI umbro, Gen. Domenico Ignozza, ormai diventato uno dei tanti aficionados della manifestazione rusciara per eccellenza.
Foto Laura Perelli