Era la sera di venerdì 17 agosto 1979.
Non solo era giorno 17 ma era anche un venerdì (dice un antico proverbio “di Venere e di Marte non si torna e non si parte”)! Quale data più nefasta e sfortunata direbbero i più superstiziosi!!
Eppure questa credenza popolare non ha intimorito una gruppo di ragazzi, che proprio il giorno venerdì 17 agosto 1979 vissero una serata indimenticabile che ancora oggi, a distanza di tanto tempo, viene ricordata con estremo piacere: la prima ed unica rappresentazione dello spettacolo “ ’NA STORIA DE ROMA”.
da sinistra: Stefano Fioravanti, Andrea Antonelli e Pino Zaralli (seduti
al tavolino), Massimo Marcello e Massimo Antenucci (in piedi dietro
al tavolino), Maurizio Marchetti e Massimo Moretti
A quell’epoca il complesso musicale messo insieme con gli amici di Ruscio (i famosi “THE SCELLERATES PEOPLE”) si esibiva ogni anno al Teatro dei Salesiani nella Parrocchia del Sacro Cuore alla Stazione Termini in occasione della Festa della Famiglia organizzata da Don Pasquale Angelini, zio di Fabrizio.
Quell’anno ci venne la bella idea di rappresentare qualcosa di nuovo, diverso dalle solite canzoni del repertorio folk nazionale ed internazionale che erano il nostro cavallo di battaglia. Pensammo, così, di unire le canzoni del repertorio romano con una storia ambientata nei vicoli della città papalina, fatta di poche e semplici battute: nacque così lo spettacolo “NA STORIA DE ROMA”.
Si trattava in sostanza di una stringata sceneggiata o, meglio ancora, di un “piccolo musical”. In poco più di un quarto d’ora si raccontava una storia d’amore dove alla fine il buono trionfava sul cattivo, l’amore sul male e vivevano tutti felici e contenti: il canovaccio era poi condito da stornellate della più vera tradizione romana.
Il successo tributato dal pubblico presente in sala fu clamoroso, anche se con un testo ridotto all’osso gli spettatori non dovevano perdere neanche una battuta, pena il rischio di non capire niente di tutta la messinscena.
A quella prima e succinta edizione parteciparono tutti: non solo gli amici di Ruscio – con i quali si incontrava anche nei mesi invernali – ma tanti altri amici di amici della capitale che si accodavano a noi, felici di vivere quell’esperienza un po’ fuori dal comune.
Voglio ricordare tra i tanti Angela Avolio (ndr.: che per poco non diventava una Rusciara d’adozione!!), Roberto Caraceni (ndr.: figlio del famoso sarto Caraceni, altrimenti denominato “convinzione”, perchè tra tutti era quello che ci credeva più di tutti!) e poi Paola Borlizzi, Andrea Boccio, Cristiano Coturni ecc.ecc..
Ma la cosa non finì quel pomeriggio. Tale e tanto fu il successo di quel quarto d’ora di recitazione, canto e ballo che ovviamente si aprirono le porte delle tournè!! Fu così che grazie ad Ezio e la compianta Tomassina ci trovammo a rappresentare lo spettacolo alla festa del RADIO TAXI 3570 all’Antonianum di Via Merulana e successivamente in una palestra di Karaté dalle parti del Prenestino (quale fu il gancio per arrivare in quel posto vi giuro che stento a ricordarlo)!
Ma noi – veri figli della Pro Ruscio e con Ruscio sempre nel cuore – la prima cosa a cui pensammo dopo il successo ottenuto fu di trasformare il quarto d’ora di show in uno spettacolo vero e proprio, da rappresentare d’estate quando eravamo tutti insieme a Ruscio, in una location che, manco a farlo apposta, si presentava come la più naturale delle piazzette de’ Trastevere: la nostra Piazza dei Sei alla discesa del ponte.
Ci mettemmo subito all’opera: il copione fu scritto a più mani e le battute venivano alla penna con estrema facilità, forse perché supportate dalla nostra innata romanità. Ai personaggi iniziali se ne aggiungevano altri (se ne conteranno alla fine ben 27, tra prime donne, primi uomini, ballerini, cantanti, musicisti, preti, comparse e comprimari) ed intorno alla storia principale se ne imbastivano tante altre. Per tutti c’era una battuta, un momento di notorietà che nasceva forse dal desiderio inconfessato di ricalcare il successo che nel corso dell’inverno aveva ottenuto la riedizione del celeberrimo Musical “RUGANTINO” di Garinei e Giovannini al teatro Sistina.
Le musiche di quello spettacolo, infatti, accompagnarono l’inizio della nostra performance, e furono integrate dalle classiche canzoni popolari romane, come il “Carrettiere ‘a vino”, “I castelli romani”, “Te possino da’ tante cortellate” ecc e da altre rime musicate per la circostanza.
Ai primi di agosto, tutti presenti a Ruscio, iniziò l’avventura. Le prove erano al prato di Fabrizio: i canti la sera dovunque ci trovavamo: lo stage era l’erba del Campetto. Si imbastivano costumi, si trovavano ceste da fruttivendoli, si ricreavano hostarie e festoni per ricostruire l’idea di una festa di Trastevere. Per abbellire la piazzetta furono persino recuperate da Pietro Fioravanti e dai compianti Franco Antonelli e Vincenzo Antonucci le lucette ad intermittenza che un tempo illuminavano la facciata dell’Addolorata il giorno della festa. Le panchine della Pro Ruscio furono sistemate sul ponte ad uso platea e la “Barrozza” faceva bella mostra sul fondo della scena per prendere la ribalta alla fine dello spettacolo quando Andrea avrebbe intonato il “Carrettiere a Vino”. Maria ci rimediò una cotta da messa di Don Sestilio per vestire il prete Andrea (“perché Lei – ndr: la Madonna – povera donna per i fiji suoi proprio se sfonna!!!) ed Alfonso più che “Gnecco il Paino, padre della bella Nina” sembrava un bravo di Don Rodrigo di manzoniana memoria, quando si presentò in scena con la retina in testa che gli raccoglieva i già pochi capelli (acconciatura di Caterina!).
Tutto doveva avere inizio quel fatidico giorno di trent’anni fa alle ore 21,30 …. ed alla fine ebbe veramente inizio grazie all’incoscienza di ragazzini diciottenni! perché alla prova generale effettivamente nessuno si ricordava le battute, il ritmo dello spettacolo non c’era e non funzionava niente!!
Ma “the show must go on”, come dicono a Broadway ….e lo show andò!!
Così nel silenzio generale, dopo che apparimmo immobili nella piazzetta, posizionati come copione diceva nei coloratissimi costumi, il tocco di una tamburella invitò Anna Maria a lanciare la prima battuta del copione!!
“C’ho la mejo frutta de tutta Roma! Solo du baiocchi!!
E fu l’inizio del trionfo!! Sarà stato perchè una cosa del genere a Ruscio non si era mai vista, sarà stato perchè eravamo tutti giovani, belli, felici e gasati. Sarà stato perché ci credevamo fino in fondo e perché allora bastava poco divertirci!!
Ma una cosa è certa: il ricordo di quella serata difficilmente potrà essere cancellato dalla nostra memoria e dal nostro cuore!
Le battute uscivano da sole, le mosse, i balli, i canti e la musica si susseguivano in un ritmo incalzante. Il pubblico, assiepato sul ponte e sulle strade limitrofi assisteva alla storia di Gnecco, di Maria e della figlia Nina, insidiata (per amore) dal paino Romoletto (povero in canna e di romanesca sostanza) e corteggiata dal perfido Don Nicolò, ricco, gradasso ma con un grosso problema: aveva ucciso Lella, “quella ricca, la moje de Proietti er cravattaro, quello che c’ha er negozio su ar Tritone ….”. Da sfondo quella piazzetta con le case come erano un tempo, ancora non ristrutturate dai danni di un terremoto che a distanza di un mese avrebbe colpito il nostro paese.
I ricordi ed i complimenti che per anni si sono susseguiti su quella serata hanno forse dissipato i dubbi sulla negatività del numero 17 e sulla mala sorte del venerdì!! Declinammo anche l’invito fattoci dall’allora sindaco di Monteleone a replicare lo spettacolo nel capoluogo! Tante altre cose ogni estate ci siamo inventati perché lo spettacolo in genere, la musica, ed il ballo in particolare ci sono sempre piaciuti!!
Purtroppo di quella serata rimane solo un bellissimo ricordo perché allora non esistevano telecamere portatili, macchine fotografiche digitali o telefonini che oramai immortalano con facilità ogni momento della nostra vita. Allora ci accontentammo di qualche foto che fortunatamente qualcuno ci fece.
Quelle foto riappariranno la sera del 17 agosto 2009 (questa volta di lunedì) e rivivremo insieme la magia di quella serata di trent’anni fa nella nuova piazzetta antistante la sede della Pro Ruscio.
Pier Paolo (ovvero Don NICOLO’)!
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Ed ora – doverosamente in ordine alfabetico – i protagonisti di quella serata:
AGABITI ANNA RITA
ANGELINI FABRIZIO
ANTONELLI ANDREA
ANTONUCCI MASSIMO
CICCHETTI ANNA MARIA
CICCHETTI RAFFAELA
DI DOMENICO ELISABETTA
DI DOMENICO GABRIELLA
FALSETTI ANTONELLA
FIORAVANTI ANTONELLA
FIORAVANTI STEFANO
MARCELLO MASSIMO
MARCHETTI ALFONSO
MARCHETTI MAURIZIO
MARCHETTI RITA
MICOZZI CARLA
MICOZZI CINZIA
MORETTI MASSIMO
OTTAVIANI ELISABETTA
PERONI ALBA
PERONI ANNA RITA
PERONI GLORIA
POLI ENZA
POLI ERCOLE
POLI MARIA
SALAMANDRA ANDREA
VANNOZZI DONATELLA
VANNOZZI MARINA
VANNOZZI PIER PAOLO
ZARALLI GIUSEPPE (PINO)