Parlando di Dio Creatore e d’obbligo sottolineare, visto che i primi due Capitoli della Genesi e’ ripetuto 7 volte, che “tutto cio’ che esiste e’ cosa buona”. Ma per evitare che questa fondamentale affermazione scivoli via senza rilievo, domando, nella mia cattiveria, se anche la vipera e’ cosa buona.
Ovviamente ne seguono, da parte dei ragazzi, espressioni di disgusto e ribrezzo. Allora racconto qualcuno degli incontri ravvicinati con queste bestiole (non superano il mezzo metro) durante i soliti campi estivi. A riguardo ritrovo un vecchio appunto ingiallito, in cui rilevo che, ne’ io, ne’ chi era in giro con me, abbiamo subito danni da parte loro.
Tutto sommato siamo stati noi a dar loro fastidio mentre se ne stavano tranquille a prender la tintarella sul pietrame. Tanto per capirci da bambino un cagnetto, un volpino, mi ha morso, sono stato rincorso un paio di volte da una mucca, stavo per finire sotto gli zoccoli di un cavallo; dei porci ci hanno invaso la cambusa durante un campo scout; ma vipere ne ho solo avvistata qualcuna.
Sono pigre, lente; ma, come tutti i timidi, se le stuzzichi, reagiscono con una aggressione fulminea, Per cui l pericolo e’ pestarne qualcuna inavvertitamente. MI e’ capitato di vederne una mollemente distesa su un ramo, proprio a livello della mia faccia. Eravamo sul sentiero e io aprivo la fila. Ho bloccato tutti, abbiamo perfino fatto silenzio e abbiamo potuto godreci la scena. L’indolente bestiola era diventata una specie di molla pronta a scattare; ma, constatato il nostro immobilismo, ha lentamente ammorbidito le spire e poi s’e’ lasciata scivolare giu’ per la scarpata. Mi e’ anche capitato di avere nel gruppo che mi scucciolavo per monti e colline, qualche incosciente temerario che, non essendo arrivato in tempo per vedere la vipera, ha fatto la mossa di ficcare la mano tra i sassi, stto i quali il rettile aveva trovato rifugio. Ovviamente e’ stato bloccato senza tanti complimenti.
Nei miei primi campi scout, ci portavamo dietro il siero antivipera, lo tenevamo immerso nella fonte ghiacciata; ma dovevamo poi regolarmente buttarlo, dopo averlo portato con noi in uscita. Il caldo lo aveva reso inutilizzabile. Leggendo poi le istruzioni per l’uso, apprendemmo che il veleno della vipera provoca seri guai cerebrali, ma che non arriva a uccidere un adulto “sano”. Per usare poi il siero, bisogna iniettarlo tutto intorno ai due puntini lasciati dal morso. E questa era una grossa difficolta’: chi avrebbe potuto compiere l’operazione? E se poi non si fosse trattato di una vipera, avremmo provocato guai peggiori al malcapitato… Cercammo altre informazioni e scoprimmo che il veleno della vipera si propaga non per via venosa, ma per via linfatica.
Quindi e’ molto piu’ lento. Inoltre, non e’ affatto coraggioso succhiare la ferita: si corre solo il rischio di avvelenamento per il succhiatore! La cosa da fare e’ legare a monte del morso, un laccio, che rallenti ulteriormente il cammino del veleno, tener sveglia la persona e accompagnarla all’ospedale piu’ vicino.
E’ dunque meglio non sprecar soldi comprando l’antivipera; e’ molto meglio preoccuparsi di non darle fastidio a casa sua! Ho sempre ammirato i “fungaroli” che per smuovere le foglie, erba e cespugli, usano prudentemente un bastone piuttosto lungo.
Quanto alla Bibbia, le vipere, come in genere i rettili, non sono trattati molto bene: sono paragonati all’uomo che insidia subdolamente il suo prossimo, che e’ in agguato per colpire l’innocente. Inoltre, il serpente era una divinita’ cananea della fertilita’ e anche per questo osteggiato in Israele fino a diventare la personificazione del male.
Non so se siete a conoscenza della particolarita’ della Sardegna, che risulta priva di questa specie di animale. Spero che a nessun bontempone venga in mente di introdurre la signora vipera dove non ce’e’ e nessuno ne sente la mancanza